Italjudo made in Naples in Ungheria:
Esposito e D'Isanto sul podio

D'Isanto ed Esposito
D'Isanto ed Esposito
di Diego Scarpitti
Domenica 23 Giugno 2019, 22:27
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Atomiche napoletane. Nell’unica città nucleare dell’Ungheria l’Italjudo ringrazia le atlete made in Naples. Sorridono la Star Judo Club di Scampia e la Pomilia con sede a Pomigliano d’Arco. Non certo una novità. All’European Cup Junior di Paks medaglia d’argento per Martina Esposito (70 kg) e bronzo per Nicolle D’Isanto (63 kg). Sulle materassine magiare si difendono bene le azzurre: sul podio le judoka rappresentative della scuola partenopea, già campionesse italiane assolute.

«La gara è iniziata col piede giusto. I primi due incontri li ho vinti per ippon (il primo di o uchi e il secondo di eri seoi), poi in semifinale ho battuto la kazaka Moldir Narynova (waza-ari) e in finale, invece, ho perso per shido contro l’inglese Kelly Petersen Pollard». Alle sue spalle Esposito si lascia la croata Lara Kliba e l’olandese Silja Kok. «Sicuramente la gara è andata molto meglio rispetto alle altre, sento piano piano, passo dopo passo, di essere migliorata un po’. Anche se il risultato non è quello cui ambivo», ammette Martina, allieva del maestro Gianni Maddaloni.
 
 

Precedono la figlia d’arte, invece, le croate Iva Oberan e Lara Cvjetko. «Sono soddisfatta del risultato, perché al di là della medaglia, questa gara mi ha lasciato molte sensazioni positive e tanti punti su cui migliorare. Certo sarebbe stato meglio l’oro, ma le sfide non sono finite qui e ho ancora altri obiettivi da raggiungere», dichiara fiduciosa D’Isanto. «Da lunedì si torna in palestra a lavorare, ma adesso mi godo la medaglia! Dedico il bronzo alla mia famiglia, a papà Bruno e mamma Giovanna (Tortora), ai miei allenatori, che mi hanno seguito sotto ogni aspetto, e al mio ragazzo Emanuele Graziani, che mi sostiene sempre», conclude Nicolle. Gli effetti sono noti. Armi di distruzione (di massa) delle avversarie sul tatami. Esplosive come il più celebre ordigno.  
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