L'Italvolley di capitan Chirichella:
«Vinciamo con la cazzimma»

L'Italvolley di capitan Chirichella: «Vinciamo con la cazzimma»
di Gianluca Agata
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 08:39 - Ultimo agg. 11:34
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Capitana della Nazionale a 24 anni. Con un obiettivo fisso in testa. Portare l'Italia sul tetto del mondo perché da troppi anni non si vince qualcosa. E se serve tirare fuori la cazzimma ben venga, anche nel paese del Sol Levante. L'Italvolley guidata dalla napoletana Cristina Chirichella una partita del Mondiale la doveva perdere. E ha scelto quella più innocua, contro la Serbia. Ora rotta sulle semifinali. «Adesso viene il bello, inizia la parte più esaltante».

Anche quattro anni fa arrivaste in semifinale ma oggi sembra differente.
«Rispetto al Mondiale in Italia del 2014 fa la squadra è completamente diversa. Siamo giovani che hanno voglia di riscattarsi dopo anni senza risultati significativi e di dimostrare quanto valiamo».

Contro la Serbia cosa è successo?
«Non ci siamo espresse al meglio e contro una squadra solida come la loro se vuoi vincere non te lo puoi permettere. Ci siamo comunque ampiamente meritate la semifinale mondiale e dopo due giorni di riposo ci faremo trovare pronte. Sappiamo di potercela fare e che il risultato è alla nostra portata».

Arrivederci in finale allora?
«Procediamo step by step. Il nostro obiettivo all'inizio era passare il primo round, poi il secondo, poi il terzo, arrivare in Final six e Final four. Ora vediamo. Noi ci crediamo».
 
Eppure non eravate la squadra su cui puntare alla vigilia.
«Esatto. Non ci davano molto credito. Non eravamo favorite ma tra di noi sapevamo di poter far qualcosa di importante. Siamo un gruppo forte e unito».

Dai Colli Aminei al tetto del mondo:se lo aspettava?
«Quando ho cominciato a giocare a pallavolo non avrei mai pensato di poter arrivare a questi livelli. Piano piano ho iniziato a conoscermi e a comprendere le mie capacità. Però è stato un percorso lento in cui ho lavorato tantissimo per arrivare dove sono».

Quanta Napoli porta nella sua Nazionale?
«Tantissima. Soprattutto dal punto di vista caratteriale. C'è un po' di sfrontatezza. Come si dice dalle nostre parti un po' di cazzimma in partita non fa mai male, anzi. Può solo far bene in partite toste».

Come quelle con la Cina.
«Non vediamo l'ora di giocarcela. Non vogliamo fermarci. Mai».

Avete rapito l'Italia. Lo sa che i tesseramenti sono aumentati?
«È un piacere ricevere queste notizie perché non penso solo a quello che sta accadendo a Napoli ma in tutta Italia. Dopo il Mondiale del 2014 c'è stato un incremento notevole delle iscrizioni femminili nella pallavolo».

Come si definirebbe?
«Sono una persona pignola sotto determinati aspetti e, quando le cose non vanno come voglio, mi altero. Sono precisa, ordinata e puntuale. Anche se a dire il vero è qualcosa che ho imparato con il tempo. Ero una gran sbadata. Vivo nel mio mondo, ma lì ci ho fatto un bell'ordine. Il mio ordine».

Suo padre la chiamava principessa.
«Il mio soprannome? Mi dicevano che avevo delle movenze eleganti. All'inizio non ci credevo. Poi pian piano ho visto che potevano avere anche ragione».

Quanto le ha regalato la pallavolo?
«Tanto. Da piccola soffrivo molto essere sempre la più alta, mi nascondevo in felpe grosse e pantaloni larghi, ma lo sport mi ha aiutato ad accettarmi. Oggi mi reputo molto fortunata. Se sono queste le caratteristiche che mi hanno fatto indossare la fascia da capitana, ne sono felice».

Tifosa del Napoli?
«Assolutamente si. Mi piacerebbe andare più spesso allo stadio. Anche dal Giappone mi informo sulla squadra».

E allora Mondiale e scudetto accoppiata vincente?
«Per carità, non rispondo a questa domanda».

Scaramantica?
«Sono napoletana e ho tante scaramanzie e portafortuna. Capelli, elastico, trucco, musica, rituali. Tutte cose che fanno parte del mio patrimonio genetico».

E quindi l'augurio?
«Posso solo dire che si vedrà. Noi possiamo solo confermare che ce la metteremo tutta. Siamo un gruppo molto forte che vuol puntare in alto».

Segreti per raggiungere l'obiettivo?
«La cosa fondamentale sarà mantenere sempre il nostro stile di gioco, quello non deve mancare mai. Fin dall'inizio del torneo ci siamo focalizzate su noi stesse e questo sta portando ottimi risultati. Quando esprimiamo la pallavolo che vogliamo riusciamo sempre a mettere in difficoltà le nostre avversarie».
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