La napoletana Canfora
campionessa italiana di boxe

Assunta Canfora
Assunta Canfora
di Diego Scarpitti
Martedì 11 Dicembre 2018, 18:32
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«Solo coloro che tentano l’assurdo, raggiungeranno l’impossibile». Sente sua l’affermazione di Maurits Cornelis Escher e prova ad attuarla sul ring, dove colpisce e stupisce, sorprende e demolisce le avversarie, supera sé stessa. Non abbassa mai lo sguardo e la guardia. Le diramazioni della felicità portano al PalaSport Giovanni Paolo II di Pescara. «Finalmente campionessa italiana. Dopo quattro anni sono riuscita nell’impresa. Sempre a podio, argento nel 2017 e 2015 e bronzo nel 2016. Corono la cavalcata trionfale». Contenere la gioia è operazione complicata per Assunta Canfora (75 kg), boxeur di Miano, periferia nord di Napoli. Piccoli ma consistenti passi in avanti. La «Firewoman» dell’ASD Boxe Leone Fazio, infatti, chiude in modo fantastico il 2018. Prima della competizione in Abruzzo, gli impegni internazionali con la Nazionale italiana in giro per il mondo: training camp con Russia e Bielorussia e il recente Mondiale in India. «Stressante girovagare tra sparring e preparazione. Avrei sinceramente preferito ricaricare le pile. Invece ho stretto i denti e ce l’ho fatta». Tre incontri per addentare la medaglia dal metallo più pregiato. Ai quarti contro Andrea Hilary Gomiero (ASD New Boxe 2010), in semifinale capitola Jessica Galizia (Pugilistica Padana Vigor), 5-0, senza diritto di replica, rifilato a Cristina Mazzotta (Pugilistica Rodio Brindisi) in finale.
 
 

«Dedico il trionfo al maestro Rosario Colucci, perché è la prima volta che conquista il titolo italiano elite femminile: li ha sempre vinti con la giovanile. Ci tenevo tanto a regalargli questa grande soddisfazione», afferma entusiasta Susi, classe’92. Al settimo cielo Colucci. «Aveva un’ansia tremenda, che ha cercato in tutti i modi di nascondere e non trasmettermi. Ci teneva particolarmente a vincere». Ringraziamenti d’obbligo. «Dedico il successo anche al mio ragazzo Lucio e alla mia famiglia, che mi sostengono e mi spronano a non mollare mai». Quattro volte detentrice del Guanto d’Oro (Rivisondoli 2018, Milano 2017, San Remo 2016 e Viterbo 2015), la neocampionessa italiana comprende i notevoli progressi compiuti e non intende fermarsi. «Mi sento responsabile. Più vado avanti, più raccolgo risultati importanti. Ammetto di dover dimostrare sempre il mio valore. Vincere è difficile, ripetersi è meraviglioso».

Dalla tipografia al bronzo continentale con la mente rivolta ai prossimi obiettivi. «European Games di Minsk nel giugno 2019 e Tokyo 2020: spero seriamente di partecipare alla prima Olimpiade e di entrare in un Gruppo Sportivo». Sogni a cinque cerchi. Agonista soltanto da un quadriennio, determinata e con la volontà indomita di prevalere. La sua una forza soverchiante che rende fieri quanti le sono accanto. Infine il grosso balzo nella classifica mondiale AIBA, consolidando la sua posizione nel ranking. Dal 17esimo posto del gennaio 2017 con 140 punti ad un soffio dal gradino più basso del podio internazionale: quarta con 300 punti. «Scalata non indifferente, posizione prestigiosa. Non me l’aspettavo». Motivo di vanto e di orgoglio per la napoletana, che gradualmente sta prendendo il largo e si sta facendo valere. Necessario qualche giorno di meritato di riposo. «Quando ci sono capacità e competenze, la tecnica domina tutto. Complimenti ad Assunta», si congratula il presidente della Leone Fazio Nunzio Vitolo. Più in alto, dove il cielo è sempre più blu.
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