La rinascita del basket partenopeo:
17 canestri installati nei quartieri della città

La rinascita del basket partenopeo: 17 canestri installati nei quartieri della città
di Lucio Toscano
Domenica 18 Settembre 2016, 20:44
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Napoli somiglierà molto a una grande città americana: in molti quartieri tra città e periferia, infatti, verranno installati 17 campi da basket, un numero consistente considerando che nel capoluogo campano le strutture adibite al gioco della pallacanestro si contano sulle punta delle dita.  

L’iniziativa è stata promossa dall'associazione sportiva Charlatans Basket Napoli del presidente Giancarlo Garraffa in collaborazione con la Onlus Dare Futuro e il Comune di Napoli nell’ambito dell’iniziativa “Un canestro per amico”, che si pone l’obiettivo di consentire la diffusione e la pratica della pallacanestro nella speranza di creare un luogo di aggregazione per gli appassionati di tutte le età.

I primi due canestri sono stati installati nella scuola Sarria Monti a San Giovanni a Teduccio il 20 giugno. Saranno inaugurati il 22 settembre alla presenza del giornalista Federico Buffa e di campioni del passato della pallacanestro napoletana come Sbaragli e Dalla Libera. A fine settembre è previsto il montaggio del terzo canestro alla Mostra d’Oltremare, quindi si procederà alle altre 14 installazioni tra Molosiglio, Rotonda Diaz, piazza Quattro Giornate, Centro Direzionale, piazza Fontana a Ponticelli, via Iannelli, via Cassiodoro a Soccavo, piazzale Tecchio, corso Vittorio Emanuele, parco Corto Maltese a Scampia, parco Buglione al Vomero, via Ciccarelli a Barra, parco Virgiliano e giardini di via Ruoppolo.

I critici da molto tempo ritengono che il basket partenopeo abbia bisogno di uno slancio nelle proprie strutture sportive. Celebre ormai è la situazione del vecchio Palazzetto dello Sport “Mario Argento", chiuso dal 1998 per lavori di adeguamento alle norme antisismiche; i lavori iniziarono con un ritardo impressionante nel 2005, con anni di polemiche e false partenze, e la situazione odierna vede una struttura ancora fatiscente che è diventata un rifugio per i tossici in cui la sterpaglia la fa da padrone. Questa iniziativa potrebbe essere un punto di svolta per il basket napoletano, almeno per riaccendere la passione per lo sport della pallacanestro in modo totalmente gratuito e in luoghi accessibili a tutti i cittadini partenopei.
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