Paolo Barelli premia
i campioni della Fin Campania

Paolo Barelli
Paolo Barelli
di Diego Scarpitti
Sabato 12 Gennaio 2019, 12:11 - Ultimo agg. 14:10
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Campioni, medaglie, Universiadi 2019. Nell’anno dei Giochi universitari, all’ombra del Vesuvio dal 3 al 14 luglio, la consueta cerimonia della Fin Campania si impreziosisce con la partecipazione di Paolo Barelli, gradito ospite d’onore nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino. «Il nostro è un impegno soprattutto per la valorizzazione dei valori. Come Federazione facciamo soprattutto educazione. Premiamo i giovani che si sono particolarmente distinti, in modo che altri abbiano un’indicazione precisa su cosa debbano fare nella vita e come farlo», spiega il senso della manifestazione Paolo Trapanese, presidente della Federnuoto campana. «Il nostro è un mondo bello, per far giocare i bambini che poi diventano campioni. Attraverso lo sport e il gioco contribuiamo all’educazione dei ragazzi, per far comprendere loro come essere felici nella vita». Si coniugano aspetti pedagogici con quelli agonistici, in un perimetro ben definito di regole, nel pieno rispetto degli avversari. Doveroso, quindi, omaggiare e ringraziare i protagonisti dell’acqua clorata.
 
 


«Spero che le Universiadi diano impulso all’impiantistica natatoria a Napoli e in Campania: ne abbiamo veramente bisogno per le nostre discipline. Nuoto, pallanuoto e attività acquatiche campane sono fondamentali per la Federazione e vorremmo sempre vederle al vertice», dichiara Barelli, numero uno della Fin, nel suo intervento. Lanciato un bel segnale nella città che vede in primo piano il Posillipo e la Canottieri e non solo. «Gran parte della pallanuoto e del nuoto nazionale nasce, trova forza e vigore all’interno dei circoli storici. Vogliamo che tutti facciano sforzi adeguati, per mantenere altissimi livelli». Esortazione a proseguire sulla strada intrapresa non da oggi, ancor più nell’anno del centenario del campionato di serie A1 maschile. «Da rimarcare il grande lavoro dei tecnici delle società campane. 2019 anno particolare a livello nazionale e internazionale che precede le Olimpiadi: al via le qualificazioni per Tokyo 2020. Entriamo nella fase clou del quadriennio. Il supporto dei campioni napoletani è fondamentale per raggiungere i migliori risultati». Alessandro Velotto e Vincenzo Renzuto Iodice (entrambi al Recco) e Zeno Bertoli (Brescia) i giocatori partenopei che sognano a cinque cerchi. «Nel 2016 Settebello e Setterosa a podio alle Olimpiadi di Rio. Nessuna squadra italiana ha avuto lo stesso piazzamento con due medaglie nell’ambito della medesima disciplina. Un grande onore sperare di raggiungere ancora il podio in Giappone». Si guarda con fiducia e ottimismo all’immediato futuro. Famiglia numerosa quella della Fin con 5 milioni di praticanti che frequentano le piscine: fenomeno sociale di massa. «Merito anche dei genitori che accompagnano i propri figli, scegliendo uno sport che tempra per il domani», approvate all’unanimità, con l’applauso dei presenti, le considerazioni di Barelli (nelle foto di Gennaro Tatarella). 

«La manifestazione della Fin è una delle più belle, alla quale partecipa il Comune di Napoli. Un giusto tributo ai tantissimi sportivi del nuoto e della pallanuoto, che portano significativi risultati», rileva Ciro Borriello, assessore allo sport della giunta de Magistris. «Il 2019 anno straordinario per lo sport napoletano, campano e nazionale con la manifestazione seconda soltanto alle Olimpiadi: avremo una città e una regione in grado di ospitare tale kermesse. Non abbiamo paura di affrontare le questioni. Di corsa, come si usa nello sport, con le dovute attenzioni e preoccupazioni. Faremo una bella figura. Tutto procede e tutto deve finire come abbiamo auspicato». In atto un «intenso impegno delle articolazioni regionali e comunali, chiamate ad un grandissimo sforzo per le Universiadi», osserva Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo emerito, attuale assessore della giunta De Luca. «Fondamentale dare forte impulso allo sport, base di qualunque progetto di legalità per i giovani: in esso presenti i germi delle regole e della sicurezza».

«La sua un’opera straordinaria in favore dei giovani.
Da anni con la Star Judo Club garantisce quotidianamente lo sport nel sociale in un territorio difficile». Motiva in questo Trapanese la decisione di premiare il maestro Gianni Maddaloni. Sfratto per la palestra di Maddaloni: O’ Mae’ di Scampia rischia di chiudere i battenti. «Il Comune di Napoli è in grande difficoltà economica, ci mette fuori dalla palestra, con 270 mila euro di debiti: questa situazione deve essere messa in discussione», spiega il padre del campione olimpico Pino Maddaloni, oro a Sydney 2000. «Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ci dà una mano (un finanziamento di 150 mila euro). Scampia al Maschio Angioino è un sogno. A Scampia ci sono le Vele, al centro di Napoli il castello. Cosa vogliamo fare? Qui c’è la campionessa d’Europa Martina Esposito, la vicecampionessa continentale Susy Scutto, tre campioni italiani». Atleti che lottano sul tatami e sperano di qualificarsi per Tokyo 2020. Sulla palestra fucina di talenti pende, però, una minacciosa spada di Damocle: i canoni d’affitto, in quanto l’immobile è di proprietà comunale. «Vogliono cacciarmi, voglio proprio vedere». Ambasciatore dello sport in Campania, con tanto di fascia tricolore esibita fieramente, lo «Scugnizzo d’oro» mostra la medaglia con il nastrino giallorosso ricevuta dal sindaco Luigi de Magistris per il lavoro svolto da decenni in quartiere a rischio. «Ringrazio Paolo Trapanese: da oggi faremo squadra. Il bene vince sempre sul male. E’ importante fare squadra». Maddaloni cattura l’attenzione dei presenti e delle istituzioni comunali e regionali che seguono il suo ragionamento. «Dobbiamo mettere in campo l’importanza dello sport, spesso dimenticato, nelle periferie. C’è bisogno dell’intervento del Governo. Grazie alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, è stata debellata la criminalità dell’80%. Lo sport è inclusione sociale, familiare, educazione. Spesso si dimentica la sua efficacia». Inevitabile il passaggio conclusivo sulle Universiadi. «I nostri ragazzi sicuramente vinceranno, perché i napoletani sono forti. Gli atleti napoletani hanno un grande cuore: porteranno tante medaglie, non per le strutture che non abbiamo, ma per il grande cuore: sono dei guerrieri».


Sono intervenuti Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, Cosimo Sibilia, vicepresidente vicario della FIGC, Francesco Postiglione, vicepresidente Fin, il vicequestore Patrizia Marinucci, Michele De Simone, Coni Caserta, Agostino Felsani, delegato Coni Napoli. Premi speciali consegnati ad Adolfo Gallipoli D’Errico, presidente della Lilt di Napoli, ad Antonello Perillo, direttore del Tgr Campania, a Gianfranco Coppola, vicepresidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana e Capo Servizio della Rai di Napoli, al maestro Gianni Maddaloni per il suo impegno quotidiano nel sociale, a Luciano Cotena, patron della Capri-Napoli. Riconoscimenti a Filippo Massimo Gomez, presidente del Gug Campania, e ai delegati Filippo Rotunno e Maurizio De Chiara, alla famiglia Marino. Targhe e medaglie al Circolo Nautico Posillipo (Carlo Silipo, Roberto Brancaccio, Salvatore Caruso) e alla Canottieri Napoli (Achille Ventura), alle Fiamme Oro (Luca Piscopo, Mario Sanzullo, Andrea Manzi, Giuseppe Ilario), alla Rari Nantes Arechi (Elena Gallo), Rari Nantes Salerno (Enrico Gallozzi), San Mauro (Vito Violetti), Volturno (Salvatore Napolitano), Acquachiara (Anna De Magistris), alla rappresentativa campana (Mauro Occhiello) e alla nutrita pattuglia del salvamento. Ventuno società e più di ottanta atleti insigniti. Nel corso della cerimonia, condotta da Rosario Mazzitelli, è stato presentato il calendario 2019 della Fin Campania, realizzato da Giovanni Mazzitelli. 

 

 
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