Pescante: «Universiadi, Napoli
ha accettato la sfida con coraggio»

Mario Pescante con Luigi Tarantino e Federica Sacco
Mario Pescante con Luigi Tarantino e Federica Sacco
di Diego Scarpitti
Sabato 30 Marzo 2019, 16:54 - Ultimo agg. 31 Marzo, 07:42
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«Napoli ha accettato la sfida delle Universiadi con coraggio: avete scelto la strada più difficile, dimostrando unità d’intenti e più orgoglio. Tutti resteranno affascinati da questo cielo e da questo mare. Il successo è a portata di mano». Non parole di circostanza espresse da Mario Pescante, gradito ospite dell’incontro organizzato dal Sabato delle Idee. Presidente del CONI dal 1993 al 1998 e vicepresidente del Comitato Internazionale Olimpico dal 2009 al 2012, che ricopre l’incarico di Membro osservatore permanente del CIO presso l’Assemblea delle Nazioni Unite, spiega e motiva la grande opportunità dei Giochi universitari all’ombra del Vesuvio. «Aiuteranno a promuovere molti valori, che non sono nel registro dell'entrate e delle uscite: la fratellanza e la convivenza pacifica dei popoli, l’abbattimento delle barriere politiche, etniche, religiose, sociali. La pace non ha colore e la cultura vero collante», dichiara Pescante, che assicura la sua presenza alla cerimonia inaugurale il 3 luglio allo stadio San Paolo.

«Siamo sempre arrivati all'ultimo momento ma abbiamo fatto sempre bene. Napoli simbolo di un’Italia orgogliosa che accetta le sfide, pronta ad abbracciare il mondo e a mostrare un senso marcato di ospitalità», dichiara il presidente dell’Istituto Diritto e Management dello Sport, autore, con Piero Mei, del libro «Politica e diplomazia dello sport. La pace in campo: da Olimpia ai giorni nostri». Invito chiaro a cooperare «tutti insieme», per la riuscita della kermesse internazionale, e a fare gioco di squadra. Passato e futuro. La sede del convegno del Cus, una volta sala scherma, ritrova il plurititolato campione napoletano di sciabola Luigi Tarantino, che dalla palestra universitaria di via Campegna costruì il suo percorso di vittorie: oro a Buffalo’93 e a Catania’97, argento a Fukuoka’95 e non solo. Accanto la giovane promessa del tennis napoletano Federica Sacco. In prima fila il presidente del CONI Campania, Sergio Roncelli, e il presidente del CUS Napoli, Elio Cosentino.
 
 

Si lavora tenacemente, per giungere preparati all’evento. «Abbiamo 72 gare espletate e 65 cantieri in lavorazione. Ci sono ancora molti problemi da risolvere ma ce la faremo in tempo e rinnoveremo finalmente impianti sportivi molto fatiscenti, lasciando una grande eredità a Napoli e alla Campania», illustra il cronoprogramma il commissario straordinario dell’ARU, Gianluca Basile. «Destinati 7 milioni di euro per il PalaVesuvio. Abbiamo evitato di realizzare megastrutture e di perdere ulteriore tempo: la nostra una scelta che si è rivelata premiante». Ieri il sopralluogo alla piscina Fritz Dennerlein in via Repubbliche marinare. «Spendiamo soldi pubblici. Giochiamo una partita con un uomo in meno e con regole della pubblica contabilità. Non ho poteri speciali come l’Expo», ammette Basile. Non ci sono corsie privilegiate ma tanto impegno. Si attende, altrsì, un impegno su viabilità, trasporti, decoro urbano. «Il Comune è pronto a fare la sua parte. Stiamo lavorando. C’è una perfetta sinergia con il commissario Basile. Napoli ha già dato prova che quando tutte le energie vengono convogliate in un unica direzione, il raggiungimento del successo è vicino. La visita di Papa Francesco, il Giro d’Italia, l’America’s Cup sono dimostrazioni evidenti», argomenta l’assessore allo sport Ciro Borriello. «Tregua olimpica» siglata da Palazzo Santa Lucia e Palazzo San Giacomo, che nei mesi passati avevano mostrato notevoli divergenze.

«Ci rassicura vedere il grande lavoro che si sta facendo. Quello che ci sta più a cuore è che lo sforzo economico ed organizzativo produca gli effetti che vadano oltre la singola manifestazione». Così Marco Salvatore, fondatore del Sabato delle Idee, che guarda anche e soprattutto ai benefici futuri per Napoli e la Campania. «Sarebbe importante che tutti gli impianti sportivi riqualificati venissero affidati subito dopo le Universiadi a varie associazioni sportive e sociali, che abbiamo il compito di valorizzarli e custodirli con una precisa rendicontazione ai Comuni di appartenenza». Una proposta che riscuote l’applauso di tanti giovani in sala e l’approvazione del Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, e del pro Rettore dell’Università Federico II, Arturo De Vivo. Condividono e sottoscrivono il progetto Sandro Cuomo e Giuseppe Esposito, in rappresentanza delle associazioni consorziate ex Collana. «La Regione ha voluto le Universiadi dal primo momento per due ragioni: rimettere in sesto l’impiantistica sportiva abbandonata per troppi anni e realizzare una grande vetrina internazionale, per narrare le bellezze dei nostri territori, restituendo la vera immagine di Napoli, città accogliente e di ampio respiro, che farà da cornice ad un evento di altissimo livello», osserva Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Giunta regionale. «Quel che resta da fare - ha concluso Federica Brancaccio, presidente dell’Acen, l’Associazione Costruttori Edili di Napoli - è far capire alla città l’importanza economica e sociale dell'evento. Magari spiegandolo nelle scuole». Un’altra buona idea da mettere in pratica nei 100 giorni che ci separano dalla cerimonia inaugurale delle Universiadi 2019. Ribattezzate le «Universiadi del coraggio», con un simbolismo che fa sognare l'impossibile.
 
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