Rari Nantes Napoli, il sogno A2
naufraga ai playoff

Rari Nantes Napoli
Rari Nantes Napoli
di Diego Scarpitti
Domenica 17 Giugno 2018, 11:23
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Titoli di coda alla Scandone. Imminente la sua chiusura per il restyling in vista delle Universiadi senza però una data certa per la riapertura. Termina con un’amara sconfitta la stagione pallanuotistica. I ragazzi di Elios Marsili costretti a rinviare i sogni di gloria. Ad ammainare tristemente le sue insegne la Rari Nantes Napoli, battuta nel doppio confronto dal Cus Palermo Karol 13-12 nella gara di andata in Sicilia e 11-7 a Fuorigrotta. Svanisce così il sogno promozione in A2 cullato nel corso dell’intera stagione da capitan Scalzone e soci.
 
 

«Chiedo scusa a tutto il popolo rarinantino», dichiara rammaricato il coach di Santa Lucia, che ambiva ad un diverso epilogo. Campionato esaltante nel girone 3 della serie B con tredici vittorie in totale, di cui otto consecutive, due pareggi e tre sconfitte, secondo posto in griglia con 41 punti. Alla Schüco Cargomar non è riuscita la rimonta. Playoff da dimenticare. «E’ mancato un po’ di coraggio. Sfida da giocare con il cuore. Ho visto i miei non pungere come si doveva. Siamo partiti con il piede sbagliato, subendo un passivo devastante di sei gol nel primo tempo». L’analisi di Marsili riassume perfettamente l’andamento del match. Rari fragile in difesa e arbitraggio (Iori e Nicolai) fischiato dal pubblico presente. «Non hanno visto una brutalità grossa come una casa. Non cerco alibi ma non si colpisce in quel modo l’avversario intenzionalmente con un cazzotto fuori dall’acqua. Mi sta a cuore la salute di Bernardis», costretto ad abbandonare anzitempo la partita, per il colpo subito da Kincses, e recarsi al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. La pregevole palombella di Scalzone (nelle foto di Manuel Schembri) dopo 43” nel secondo tempo infiamma i tifosi, riscuote gli applausi di Tommi Negri e Simone Rossi sulle gradinate, riporta i padroni di casa sul -1 (5-6). Replicano i palermitani: Occhione porta il Cus a +3. Nel mezzo il fattaccio. Il centroboa ungherese Kincses sfila la calottina dalla testa di Bernardis per colpirlo meglio e metterlo definitivamente ko. Espulso? Sì, l’incolpevole dirigente rarinantino Paolo Caccese per proteste. Criscuolo e Occhiello provano a riportare la Schuco in scia (6-8 e 7-8) ma infrangono le speranze dei biancocelesti il magiaro protagonista in negativo, Lisi e Mineo. «Futuro incerto. Vedremo se continuerà la collaborazione con il Posillipo e poi incombe la questione impiantistica», preannuncia il tecnico napoletano, pronto a rimarcare la situazione non certo incoraggiante. «Proprio in questi giorni siamo stati sfrattati, noi come tutte le piscine della 219: sono scaduti i termini. Lo sport a Napoli non si può più fare. Non sappiamo se avremo la piscina per proseguire i nostri corsi nuoto e pallanuoto per bambini e adulti. La Scandone chiuderà per le Universiadi. Se fossimo saliti eventualmente in A2, non avremmo saputo dove allenarci e giocare». Dubbi amletici e difficili da sciogliere per gli altleti, gli addetti ai lavori, gli utenti e le istituzioni, deputate a gestire, rispondere e risolvere in fretta la questione. Che si fa?
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