Rimonta d'oro per il quattro con: conferma iridata per Sabbatino e Apuzzo

Sabbatino e Apuzzo
Sabbatino e Apuzzo
di Diego Scarpitti
Domenica 12 Agosto 2018, 22:00
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Riconferma iridata. Saltelli, selfie, sorrisi, abbracci, bandiera del Regno delle Due Sicilie e la medaglia d’oro al collo. Italremo straordinario al World Rowing Junior Championships di Racice. Risuona sul podio l’inno di Mameli in Repubblica Ceca. Rimonta pazzesca del quattro con maschile: Aniello Sabbatino e Leonardo Apuzzo, entrambi del Circolo Nautico Stabia e classe 2000, trascinano alla vittoria Davide Verità (SC Monate) e Federico Dini (SC Firenze), timonati da Alessandro Calder (Rowing Club Genovese). Portentoso il rush finale degli azzurri, abili davvero a fiaccare la resistenza degli statunitensi, che hanno dovuto far ricorso a tutte le forze residue per difendere l'argento dagli assalti minacciosi dell'Australia. Bis iridato per il duo Sabbatino-Apuzzo. «Prima della gara sapevamo già che l'equipaggio da battere era quello americano, come sapevamo che aveva una partenza molto forte. La nostra strategia è stata di non farli scappare subito. Siamo partiti bene e ai 1000 metri eravamo poppa prua», racconta felice l’atleta nato a Vico Equense. Nel secondo quarto di gara gli azzurri provano a rientrare nelle posizioni di testa e risucchiano letteralmente l'Australia. «Abbiamo continuato su un passo molto sostenuto, visto che il nostro era superiore a quello degli altri. Siamo riusciti a recuperare il distacco e gli ultimi 500 sono stati i più emozionanti, perché abbiamo dato il tutto per tutto, per annientare l'armo a stelle e strisce. Abbiamo vinto con circa 3 secondi di distacco». Italturbo con un ritmo impressionante e un inseguimento conclusosi nel migliore dei modi. Crono registrato 6’17”49, arrivano poi gli american boys (6’19”98), chiudono gli aussies (6’22”29). «Una delle gare più belle, perché molto strategica. Mondiale particolarmente speciale, poichè riconferma dello scorso anno», evidenzia con orgoglio Sabbatino (nelle foto di Mimmo Perna). «Gara molto difficile. Portavamo sulle spalle il peso della vittoria del 2017. Non potevamo sfigurare. Abbiamo fatto il massimo per ripeterci e difendere il titolo di campioni del mondo in carica», dichiara soddisfatto Apuzzo. Concorrenza agguerrita domata con intelligenza tattica. «Americani e australiani fortissimi: abbiamo subito il loro distacco iniziale. Colpo dopo colpo siamo riusciti a recuperarli e sul finale, con uno sprint incredibile, abbiamo tagliato il traguardo per primi. Prestazione emozionante. Quando da ultimo arrivi primo e vinci un mondiale, è un momento unico e indescrivibile». La coppia d’oro del canottaggio vanta un palmares pesante e comune. Terzo posto all’Europeo nel quattro con a Krefeld in Germania, sempre nel 2017 rassegna iridata a Trakai in Lituania e titolo in tasca; campioni d’Europa nel 2018 in Francia, campioni d’Italia a Varese e nuovamente sul tetto del mondo. Imprendibili, irraggiungibili, inarrestabili. La loro una fuga perenne per la vittoria. «Dedico il successo alla mia famiglia e a tutti i collaboratori tecnici che ci hanno sostenuto in questo percorso», asserisce Aniello. Festeggia meritatamente e in anticipo il suo compleanno Leonardo. Miglior regalo non poteva esserci in vista del 16 agosto. «Dedico il trionfo alla mia famiglia e a mia madre Francesca in particolare e agli allenatori che ci hanno aiutato a raggiungere il nostro sogno». Da applausi. Formentera la meta scelta per le vacanze ad inizio settembre. Insieme naturalmente. Impossibile dividerli. Sarebbe un peccato mortale. Guai a sciogliere una coppia insostituibile. D’oro ovviamente.

 
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