Irregolarità nel bilancio, il Coni vuole deferire
il presidente Gavazzi e dieci consiglieri federali

Irregolarità nel bilancio, il Coni vuole deferire il presidente Gavazzi e dieci consiglieri federali
di Paolo Ricci Bitti
Domenica 2 Ottobre 2016, 22:48 - Ultimo agg. 3 Ottobre, 10:36
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Trucchi contabili per modificare l'assetto del bilancio della Federugby, voci contabilizzate all'attivo quando invece dovevano essere rubricate autonomamente per il fondo di solidarietà per gli atleti infortunati. La procura generale del Coni vuole deferire ovvero rinviare a giudizio  il presidente Alfredo Gavazzi, appena rieletto per il secondo mandato, e dieci fra vecchi e nuovi consiglieri federali: i tre confermati Stefano Cantoni, Antonio Saccà e Paolo Vaccari e gli ex Fabrizio Gaetaniello, Antonio Luisi, Michele Manzo, Franz Von Degerfeld Mauthe, Andrea Nicotra, Susanna Vecchi e Maurizio Zaffiri.

Una vicenda che arriva subito dopo un'avvelenata campagna elettorale che ha portato tuttavia il movimento ovale italiano a confermare con il 54,9 % dei voti il presidente uscente, l'industriale Alfredo Gavazzi di Calvisano (Brescia) e subito dopo la doccia fredda per la rinuncia alla candidatura a correre per ospitare in Italia i Mondiali 2023. Una vicenda, inoltre, che arriva a poco più di un mese dalla festa per lo sbarco a Roma degli All Blacks al loro primo ritorno nel continente europeo dopo il trionfo ai mondiali inglesi del 2015, con l'Olimpico che il 12 novembre farà di nuovo il pieno di folla e di entusiasmo.

L'inchiesta nasce da un esposto dello scorso febbraio di Gianni Amore, ex presidente della Fir siciliana, sulle presunte irregolarità nella contabilizzazione del Fondo di Solidarietà per sostenere i giocatori gravemente infortunati. Un fondo lanciato nel 2000 ma in realtà per lunghi anni mai concretizzato e formalizzato. Del resto erano gli anni del debutto dell'Italia in quella miniera d'oro che è il Sei Nazioni, con il bilancio federale passato in breve da 6 a 40 milioni di euro e quindi fino al culmine dei 46 milioni con i tesserati triplicati fino a centomila e passa attuali. Una crescita impetuosa anche in assenza di vittorie della nazionale: in 17 edizioni del Torneo, ovvero 85 partite, solo 12 successi e un pareggio, sia pure tenuto conto dell'immensa difficoltà di compensare il secolo di tradizione a vantaggio dei rivali: quale altro sport in Italia, con questi risultati, avrebbe continuato, e continua, a riempiere gli stadi e a contare sempre più praticanti e sponsor?  E senza avere una decente visibilità, azzurri a parte, per i campionati interni e le due franchigie che arrancano nelle coppe europee?  

Per anni sulla lavagna la curva del rugby, anche quando la crisi economica mordeva già e negava risorse agli altri sport, ha continuato a crescere. Invece adesso, in fatto di risosrse, è scattata l'inversione di tendenza nel bilancio, con un rosso da un milione che secondo gli oppositori di Gavazzi va raddoppiato. Da ricordare che l'attuale presidente riconfermato è alla guida dalla Fir dal 2012 dopo i quattro mandati del parmense Giancarlo Dondi.

In base ai documenti e alle testimonianze raccolte, la Procura del Coni ha ritenuto di non dovere archiviare l'esposto di Gianni Amore, che nel 2012 si candidò di persona alla presidenza della Fir ottenendo pochi riscontri e che nei mesi scorsi ha sostenuto un candidato anti-Gavazzi che si è ritirato alla vigilia del voto. Nessuna archiviazione e via alla procedura di deferimento di Gavazzi e dei consiglieri. All'esame della Procura i bilanci federali dal 2007 (ma non risultano "avvisati" i vertici federali di quel periodo) al 2014. Il presunto illecito si materializza, sostiene l'accusa, quando i fondi versati con i tesseramenti dalle società per il Fondo di solidarietà vengono considerati voci in attivo del bilancio. I soldi, in altre parole, non sono spariti, ma si trovano nella casella sbagliata. Devono infatti fare parte, secondo lo statuto, di una contabilità indipendente. Disponibile nella cassa del fondo, attualmente, poco meno di un milione di euro (di qui le considerazioni sulla reale entità del disavanzo dell'ultimo bilancio).

La Procura ipotizza anche, in questi movimenti di fondi da una voce all'altra, alterazione di documenti,  abusi di potere e danni patrimoniali. Tutto ciò, si può presumere, per attenuare l'entità del rosso del bilancio che è stato approvato a 48 ore dal voto per il nuovo consiglio federale, il 17 settembre scorso. Tempistiche stigmatizzate dai candidati rivali di Gavazzi, ma che non hanno ribaltato il pronostico delle elezioni. Ora il presidente e gli altri 10 "avvisati" della fine delle indagini preliminari hanno tempo fino al 20 ottobre per nominare un avvocato e presentare memorie difensive per evitare squalifiche e, rischio massimo, il commissariamento della federazione.

In una nota la la Fir conferma quello che ha sempre sostenuto nei mesi scorsi a proposito dell'esposto: «Consapevole di non aver commesso alcuna violazione, la Federazione precisa che risponderà presso le sedi competenti per dimostrare l’insussistenza e l’assoluta infondatezza di quanto le viene contestato». 
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