Universiadi, il napoletano Parlati
è il tecnico dell'Italia ai Giochi

Massimo Parlati (a destra)
Massimo Parlati (a destra)
di Diego Scarpitti
Sabato 25 Maggio 2019, 13:01 - Ultimo agg. 13:27
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Scelta logica, condivisibile e di buon senso, che le altre Federazioni sportive dovrebbero prendere a modello. Si rispecchia, dunque, il criterio geografico con la nomina di Massimo Parlati a tecnico della Nazionale italiana alle Universiadi di luglio. Napoletano, sposato, con due figli, Manuel e Marco, che praticano entrambi judo alla Nippon Club. Laureato in scienze motorie, tesserato per il Gruppo Sportivo delle  Fiamme Oro, Parlati vanta nel suo palmares dieci titoli italiani (dal 1979 al 1999), lasciapassare utile per indossare il judogi azzurro della Nazionale giovanile. Un grave infortunio, però, costrinse il guerriero della materassina, al primo anno senior, al ritiro. Non un abbandono di campo ma l’inizio di una brillante carriera da allenatore. «Tutto questo è stato possibile grazie a mio fratello Raffaele, oggi considerato uno dei migliori tecnici italiani di caratura internazionale, il quale mi ha sempre seguito e formato, sia come atleta che come coach».

Da qui le valide esperienze maturate con la Nippon, le Fiamme Oro e il CUS Napoli. «Sono molto contento, da napoletano, figlio della periferia, di aver ricevuto la prestigiosa nomina di tecnico della Nazionale italiana alle Universiadi 2019, visto che si svolgeranno proprio nella mia città», dichiara orgoglioso Parlati (nelle foto di Franco Di Capua). Riconosciuto, in pratica, il suo impegno con i giovani anche in contesti sociali difficili. «Spero che i Giochi universitari all’ombra del Vesuvio possano rappresentare un'ottima vetrina per la nostra città a livello mondiale. Napoli bellissima quanto martoriata da sanguinosi fatti di cronaca nera: credo che non meriti questa cattiva pubblicità, perché ci sono tantissime storie e persone positive, di cui purtroppo non si parla». Ad affiancare Massimo Parlati in veste di assistant coach il romano Massimo Sulli, ex allenatore delle Fiamme Gialle, unico italiano ad aver partecipato ad un Olimpiade prima da atleta (Barcellona 1992) e poi da arbitro (Londra 2012), oro ai Giochi del Mediterraneo di Atene nel 1991.
 
 

«Inizieremo il ritiro dal 3 al 17 giugno presso il PalaPellicone, Centro Olimpico al Lido di Ostia, insieme alla squadra che parteciperà agli European Games di Minsk, in Bielorussia, dove battaglieranno anche quattro napoletani made in Nippon: mio nipote Christian Parlati (Fiamme Oro), i fratelli Antonio e Giovanni Esposito (Fiamme Azzurre) e Vincenzo D'Arco (Fiamme Gialle)». Dimostrazione evidente dell’ottimo lavoro che sta operando da anni il comitato regionale della Fijlkam Campania. Lontano e piacevole il ricordo di Parlati ai Campionati del Mondo universitari nel Québec, in Canada, nel 1996. Disciplina opzionale nel 1967 a Tokyo e poi ancora a Kobe nel 1985 e a Fukuoka nel 1995, il judo è stato inserito nel programma degli sport obbligatori nell’Universiade di Bangkok nel 2007. A Napoli saranno presenti ben quattro categorie di peso maschile (fino a 60 kg, 66-73, 81-90, e fino a 100) e femminile (fino a 48 kg, 52-57, 63-70 e 78).

L’ultima edizione di Taipei è stata dominata dal Giappone, paese che ospiterà le prossime Olimpiadi nel 2020, vincendo 16 medaglie, di cui 10 del metallo più pregiato, equamente divise tra uomini e donne. Mostra d'Oltremare l'impianto prescelto per le Universiadi: padiglione 5 per gli allenamenti, compound 6 per le gare, in programma dal 4 al 7 luglio.
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