Universiadi, i ricordi di Buonocore
e l'oro con D'Angelo in panchina

Fabrizio Buonocore
Fabrizio Buonocore
di Diego Scarpitti
Mercoledì 17 Aprile 2019, 13:08
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Della preziosità della foto non ne fa mistero. Molto più di un cimelio. «C’è Enzo alle mie spalle che mi vede esultare dopo la finale». Un ricordo scolpito nella memoria e nel cuore. Brividi clorati corrono lungo la schiena. Le lancette della storia riportate indietro al 1997. «E’ forse, questa, la foto a cui tengo di più», ammette Fabrizio Buonocore, all’epoca il più giovane della spedizione azzurra alle Universiadi in Sicilia. Tre i napoletani a mettere al collo la medaglia d’oro: Christian Andrè, Fulvio Di Martire e il giovane studente di Economia e commercio, attuale capitano della Studio Senese Cesport in serie A2. Esordio in A1 con la calottina della Canottieri Napoli alla piscina Felice Scandone, che ospiterà le semifinali e finali della pallanuoto, dopo i lavori di riqualificazione in vista Giochi universitari dal 3 al 14 luglio.

In panchina sedeva l’allenatore di Bacoli, il compianto Enzo D’Angelo, quattro scudetti da giocatore, quelli degli «anni dispari» (1973, 1975, 1977, 1979), autore del gol memorabile che valse la Coppa dei Campioni contro i russi, e un tricolore da tecnico nel 1990. Proprio l’allievo di Fritz Dennerlein guidò il Settebello alla vittoria contro l’Ungheria nella 19esima edizione della kermesse voluta da Primo Nebiolo. «Esperienza bellissima e indimenticabile. Sensazioni uniche vissute a Palermo», racconta Buonocore, che riporta alla luce un simpatico aneddoto. «Enzo mi beccava spesso, quando cercavo di allontanarmi dalla mia stanza, per andare in giro nel villaggio, attratto dalla bellezza delle atlete cubane». Distrazioni scontate ed evasioni mancate. «In Sicilia atmosfera fantastica: con poca pressione per i risultati sportivi, si è riusciti a cogliere l’unicità dell’evento, con la conoscenza di altre culture e consuetudini, insieme ad atleti provenienti da tutto il mondo. Enzo D’Angelo, un maestro di vita e di sport».

Da sempre Napoli capitale della pallanuoto. Tanti ragazzi del Posillipo e della Canottieri (ma non solo) vorrebbero vivere l’avventura delle Universiadi all’ombra del Vesuvio. Spetterà a Sandro Campagna diramare la lista ufficiale dei convocati. «Waterpolo sicuramente protagonista a luglio. Partiamo sempre per vincere. Spero che la Nazionale italiana riesca a conseguire il medesimo risultato avvenuto 22 anni fa», auspica Buonocore, che si tolse anche lo sfizio di vincere con il Posillipo lo scudetto a Punta Sant’Anna contro il Recco, grazie ad un suo gol che fece discutere non poco. Nel 1997 capitano degli azzurri Fulvio Di Martire, protagonista di un singolare episodio che non ha mai dimenticato. «A Palermo la piscina era stracolma a un’ora e mezza dalla finale contro gli ungheresi. Ricordo ancora quel ragazzino che poco prima dell’inizio mi predisse un gol di testa in partita, qualcosa di veramente incredibile, perché poi accadde davvero. Provai a cercarlo dopo il trionfo, senza però ritrovarlo. Emozioni indecifrabili, che auguro di provare alla giovane Nazionale e di ripetere la nostra grande impresa».

Naturalmente Fabrizio Buonocore e Fulvio Di Martire seguiranno le gare eliminatorie allo Stadio del Nuoto di Caserta e non faranno mancare il loro tifo e sostegno a Fuorigrotta.
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