Avellino, blitz delle fiamme gialle:
bilanci truccati, sette avvisi garanzia

Avellino, blitz delle fiamme gialle: bilanci truccati, sette avvisi garanzia
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 27 Luglio 2018, 10:03
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Inchiesta sull'Us Avellino: tre perquisizioni effettuate dagli agenti della Guardia di Finanza di Avellino e dal procuratore aggiunto Vincenzo D'Onofrio che coordina le indagini.

Passate al setaccio la sede della Covisoc di Roma, la sede dell'Us Avellino in città, nonché lo studio commerciale che segue la Lps sas di Alessandra D'Andrea. In contemporanea gli 11 agenti del nucleo provinciale di polizia tributaria della guardia di Finanza di Avellino, guidati dal tenente colonnello Gennaro Garzella, hanno acquisito tutta la documentazione relativa all'iscrizione al campionato della società biancoverde, nonché tutti i documenti contabili dell'Us Avellino 1912, tra cui anche i contratti di sponsorizzazione relativi agli esercizi sociali dal 2014 al 2018. Ma all'appello mancano le documentazioni relative alle iscrizioni degli anni 2016-2017 e 2017-2018 che dovranno essere acquisite nei prossimi giorni per essere analizzate dagli inquirenti.

Sono sette gli iscritti nel registro degli indagati ai quali gli inquirenti contestano l'emissione di fatture false per favorire l'evasione fiscale a terzi. Ieri gli agenti delle Fiamme gialle hanno consegnato gli avvisi di garanzia a sette persone, titolari di società fornitrici di servizi dell'Us Avellino. Indagati oltre al presidente Walter Taccone, Maurizio De Simone, amministratore unico e di fatto della Mabevi srl e Irpiniatecnolife srl; Francesco Caruso, amministratore unico della Mabevi fino al 31 maggio 2016; Antonio Taccone, amministratore unico della Mabevi da maggio fino al 31 dicembre 2016; Alessandra D'Andrea, amministratore unico della Lps sas nell'anno 2015; Massimiliano Sperduto, amministratore unico della Lps nel 2016; Alessio Andreottola, amministratore unico della Lps nel 2016.
 
Inoltre, gli inquirenti che hanno effettuato il sequestro di materiale contabile consegnato dalla società biancoverde alla Covisoc di Roma sostengono l'assenza di alcune voci obbligatorie nei bilanci. Acquisizione di documenti resasi necessaria dopo l'audizione di Giulio Gravina da parte di D'Onofrio. L'amministratore delegato dell'Italpol, ascoltato come persona informata sui fatti e con il quale, nel maggio scorso, saltò l'accordo per l'acquisto dell'Avellino, sostenne di essere all'oscuro della verifica contabile effettuata dalle Fiamme gialle sui conti della società. E dunque gli inquirenti dovranno verificare, se nella documentazione prodotta dalla società alla Covisoc, sia stata inserita la voce «Fondo rischi», oppure sia stata allegata una nota integrativa relativa alla verifica conclusa da parte delle Fiamme gialle sulla società.

Inoltre gli inquirenti contestano al presidente Taccone anche il reato di false comunicazioni sociali poiché, al fine di conseguire un ingiusto profitto nel bilancio d'esercizio chiuso al 30 giugno 2016, nelle stesse comunicazioni sociali, dirette ai soci e al pubblico, avrebbe esposto fatti materiali non rispondenti al vero e omesso fatti rilevanti inerenti alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria.

Contestate poi al patron dell'Us Avellino, in concorso con i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari (in via di identificazione), anche le comunicazioni presentate alla Covisoc previste per legge, nelle quali avrebbe esposto fatti non rispondenti al vero, ostacolando in qualche modo le funzioni di vigilanza. Infine, ad avviso della Procura avellinese, Taccone avrebbe occultato con mezzi fraudolenti, in tutto o parte, fatti che avrebbe dovuto comunicare. Un accertamento contabile avviato dalla Gdf, agli ordini del colonnello Gennaro Ottaiano, nel febbraio 2017 conclusosi nel dicembre dello stesso anno.
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