Avellino trema: la serie B a rischio
Covisoc: si decide venerdì

Avellino trema: la serie B a rischio Covisoc: si decide venerdì
di Marco Ingino
Martedì 17 Luglio 2018, 08:47
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AVELLINO Se Cesena e Bari sono fuori dalla B, l'Avellino resta in forte dubbio. Nella serata di ieri non c'erano certezze sulla validità e la completezza della seconda fideiussione presentata poco dopo le 18 di ed anticipata via Pec.

Per il verdetto definitivo, dopo la bocciatura della Covisoc della prima fideiussione in sede di iscrizione al campionato, però, i tifosi biancoverdi dovranno comunque attendere la lista ufficiale delle partecipanti alla serie cadetta che sarà diramata venerdì dal Consiglio della Figc. Solo allora l'ansia e l'attesa, che i dirigenti ottimisticamente definiscono «formale», dissiperà anche nella tifoseria lo spettro del remake di quanto avvenuto nel 2009.

«LASCIATI SOLI»
Amaramente, pure ieri mattina, il presidente Walter Taccone ha preso atto di «essere rimasto ormai solo e di non aver trovato intorno a lui nemmeno la solidarietà di qualche imprenditore irpino». Un'amara considerazione a margine di una giornata frenetica perché il tempo per depositare a Roma un ricorso contro la prima bocciatura stringeva. Dopo aver anticipato via Pec la polizza alternativa, gli emissari del club hanno consegnato a mano quella cartacea corredata dall'assegno di 15mila euro come previsto dal regolamento. Per sapere se la pratica avrà buon fine (non ci sarà bisogno dell'appendice del 26 luglio al Collegio di garanzia del Coni), come detto bisognerà lo stesso attendere la verifica, minuziosa e attenta, che l'organo di garanzia ha iniziato a fare da ieri sera su decine di pratiche tra serie B e C.

GIALLO FIDEIUSSIONE
Quasi nulle, del resto, sono le speranze che il club irpino possa vedersi accolto il primo ricorso sulla Onix Asigurari SA, società romena sospesa dall'Ivass nel 2013 e riabilitata nel gennaio del 2018 dopo un ricorso. A questa compagnia romena l'Avellino era arrivata attraverso lo stesso broker che negli anni scorsi aveva sempre espletato con successo la pratica.

Diversamente ieri sera, dopo la scadenza dei termini, non si è saputo a quale delle tre compagnie che avevano venerdì fornito il preventivo - Groupama, Unicredit o Finworld - la società si sia rivolta. Nel caso fosse la terza, dal momento che fino a ieri sera non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale dal club, ci sarebbe da preoccuparsi perché si tratterebbe della stessa finita sotto la lente d'ingrandimento degli organi di controllo sulla serie C. Si vedrà.
Nel frattempo due piazze storiche come Bari e Cesena hanno già gettato la spugna. Ai romagnoli servivano sei milioni che non hanno trovato: «L'AC Cesena hanno scritto nell'ultimo documento di commiato del club - comunica che il Consiglio di amministrazione riunitosi in data odierna ha deliberato di aderire all'istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica di Forlì». A Bari, invece, dopo l'illusione di ieri, sono andati in fumo 110 anni di storia. Da oggi il sindaco Decaro proverà l'impresa disperata, ma difficile dal punto di vista federale, di acquisire il titolo del Bisceglie e ripartire dalla D.

In Irpinia, invece, bisogna aspettare. Intanto ieri mattina la squadra ha iniziato ad allenarsi ad Ariano Irpino, sede del ritiro estivo. Il tecnico Michele Marcolini ha iniziato a sperimentare il suo 3-5-2, mentre in conferenza stampa è andato il bomber e leader indiscusso Gigi Castaldo, già carico per una stagione ancora in sospeso: «Conosco la buona fede della società - ha detto l'attaccante - ci hanno dato garanzie sull'iscrizione e sappiamo di poterci contare».
 
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