Si ferma il Cuore di Napoli: è B1,
Bartocci: «Abbiamo dato tutto»

Si ferma il Cuore di Napoli: è B1, Bartocci: «Abbiamo dato tutto»
di Gennaro Arpaia
Giovedì 17 Maggio 2018, 23:56 - Ultimo agg. 18 Maggio, 10:03
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Un’altalena di emozioni, poi la mazzata finale. Il Cuore di Napoli non batte più, dopo una incredibile e lunga cavalcata, la squadra azzurra si arrende a Roseto anche in Gara 2 e saluta l’A2 dopo appena un anno di permanenza. Una gara incredibile l’ultima dell’anno al PalaBarbuto, con Napoli che scappa davanti in avvio fino al +11 (27-16) trascinata da un pazzesco Turner, particolarmente ispirato. L’americano ne mette insieme 17 nel solo quarto d’apertura e sembra scrivere una pagina bellissima del basket azzurro di quest’anno.

Le cose, però, cambiano già dal secondo quarto. Roseto ribalta la situazione e chiude davanti all’intervallo lungo (49-52), trascinata dalle prestazioni eccellenti di Ogide (chiuderà con 40 punti) e Carlino, inarrestabili dalla lunga distanza. Mascolo e Vangelov ricuciono lo strappo e Napoli arriva all’ultimo intervallo con +2 (70-68), scappa fino al +6 (87-81) con l’ennesima tripla di uno scatenato Turner, ma un parziale di 7-0 in meno di un minuto spegne le speranze azzurre e rovina la festa del PalaBarbuto. Si chiude con un lungo applauso alla squadra e il finale 89-94 che fa malissimo ai cuori azzurri.
 

«Spiace per come è finita, con il +6 nel finale potevamo chiuderla. Io e i ragazzi abbiamo dato tutto, l’inesperienza ci ha condannato ma abbiamo messo tutto quello che avevamo», le prime parole di coach Bartocci dopo la sconfitta. «Abbiamo pagato anche la coperta corta e stasera qualche chiamata arbitrale nel finale un po’ dubbia. I ragazzi ci credevano, ci hanno creduto fino alla fine, ci è mancato pochissimo per raggiungere il nostro risultato». 

Il basket a Napoli ripartirà quindi dalla B1, categoria affrontata lo scorso anno. «Bisognerà capire da dove si vorrà ripartire, soprattutto creare un gruppo di giocatori solido per la categoria da affrontare», ha continuato Bartocci. «Quest’anno non è stato fatto tutto al meglio, c’erano tanti giovani e debuttanti, servivano giocatori di categoria.  Nonostante tutti i problemi, questa squadra è cresciuta, Mascolo e Caruso sono diventati grandi e protagonisti per necessità».
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