Flop Sidigas Avellino,
tutti i big sotto processo

Flop Sidigas Avellino, tutti i big sotto processo
di Giovanbattista La Rosa
Martedì 7 Maggio 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Con un piede e mezzo fuori dai playoff e l'insoddisfazione di chi sa di non essere riuscito a dare il massimo. La Sidigas si ritrova a raccogliere quanto seminato e tra infortuni, problemi economici ed incertezze varie l'attuale decimo posto è la naturale conseguenza di un girone di ritorno perdente.

Oggi, più che vedere la luce, la Scandone è caduta in uno sconforto che rischia di farla definitivamente implodere. La proprietà teme di dover etichettare la stagione come fallimentare. Un incubo molto vicino alla realtà. Il tracollo sportivo è dietro l'angolo, ma se dopo il cambio di allenatore le sconfitte sono continuate ad essere una costante, allora molte delle valutazioni compiute nel passato sono da ritenere sbagliate. A fine stagione si tireranno le somme, ma le ipotesi sono due: o si è sopravvalutato il valore della squadra e le qualità umane dei giocatori, oppure il problema non risiedeva esclusivamente in chi guidava originariamente il gruppo. La verità solitamente sta nel mezzo, tutto può essere vero ma a risuonare dopo la sconfitta sono le dichiarazioni di Massimo Maffezzoli.
 
Il tecnico della Scandone non ha usato mezzi termini, mettendo sul banco degli imputati alcuni dei senatori della formazione biancoverde. «Evidentemente chi avrebbe dovuto fare la differenza non l'ha fatta, ma sparare sull'uno o sull'altro non ha senso», ha detto il coach, arrabbiato più che deluso. Una sottolineatura decisamente grave da parte di un allenatore che, alla sua quarta partita da capo allenatore, si è ritrovato a dover fare i conti con un gruppo probabilmente logoro. Forse Maffezzoli è stato sin troppo duro con le parole, ma il passo falso contro i pugliesi non è stato digerito da nessuno nel clan avellinese. Qualche elemento su cui è stata costruito il roster non ha saputo essere leader. È questa una verità inconfutabile. Nessuno va a caccia del colpevole, ma all'interno delle segrete stanze del PalaDelMauro lo staff ha dovuto confrontare la propria delusione dinanzi alla proprietà. Gli uomini di maggiore esperienza contro Brindisi hanno deluso. Nichols, in evidenti difficoltà fisiche, non ha saputo incidere ed ha commesso tanti errori banali ed alla fine gli è stato preferito Campogrande. Capitan D'Ercole ha avuto un minutaggio scarso e non ha pesato sull'incontro. Non ha convinto Ariel Filloy. L'argentino, neanche lui apparso in grandi condizioni, ha avuto un andamento piatto per l'intera gara, mantenendosi sui livelli di un'annata da dimenticare. Gli unici momenti in cui domenica ha avuto un sussulto ci sono stati nell'ultimo periodo di gioco che, tuttavia, non è servito per condurre la squadra alla vittoria. Senza voler parlare delle metà campo difensiva, laddove l'ex giocatore della Reyer Venezia ha lasciato spesso e volentieri la strada spianata agli avversari.

Maffezzoli non ha fatto nomi ed ha rivolto il suo messaggio di insoddisfazione all'intero gruppo, ma di sicuro dall'esperto atleta di Cordoba lo staff si attendeva qualcosa di propositivo. Uscire dai playoff e terminare la stagione a maggio non piace a nessuno, figurarsi ad un allenatore giovane alla sua prima vera occasione. Maffezzoli, nonostante i buoni propositi, non è riuscito a sovvertire l'andamento e rischia di venire bruciato da questa opportunità. Il tecnico irpino, pur con tanta rabbia in corpo, è stato molto onesto nell'analizzare la sconfitta contro Brindisi non volendosi aggrappare alle problematiche settimanali, che non hanno consentito alla squadra di allenarsi con continuità. Ai biancoverdi resta una speranza di qualificazione e tutto passa attraverso la vittoria di Pistoia. La permanenza dei toscani in serie A è legata al caso Torino, ma ad Avellino non deve importare. Gli irpini hanno l'obbligo di conquistare la vittoria, la prima nel girone di ritorno, per poi affidarsi alla fortuna che quest'anno non ha mai assistito gli avellinesi: avrebbero dovuto essere più audaci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA