Tony Parker si ritira, 4 anelli con gli Spurs e uno ingombrante con Eva Longoria Video

Tony Parker
Tony Parker
di Gianluca Cordella
Lunedì 10 Giugno 2019, 22:58 - Ultimo agg. 23:38
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Il gossip è traditore perché spesso finisce per fagocitare tutto. E così accade che uno dei più grandi giocatori europei mai sbarcati in Nba – forse il più grande, in volata con Dirk Nowitzki – finisca spersonalizzato sotto l'etichetta di Mr. Longoria. La “colpa” mediatica di Tony Parker è stata diventare famoso nello stesso periodo di Desperate housewifes. E così, quando nel 2007 si è sposato con la bellissima Eva Longoria, i tre titoli Nba già conquistati da lui sono quasi spariti dietro i Golden Globe vinti da lei.

Ma nella carriera del playmaker francese, che nel Vecchio Continente – ovviamente – è stato sempre Tonì Parkér – il matrimonio duraturo non è stato quello con la casalinga disperata. La sua anima gemella vera ha sempre avuto due facce: quella caraibica e sempre uguale di Tim Duncan e quella latina e istrionica di Manu Ginobili. Con loro Parker ha scritto la storia dei San Antonio Spurs, una storia che oggi – dopo i ritiri delle due anime gemelle – si chiude del tutto con il messaggio social del francese. «E' stata una decisione difficile, e che mi emoziona, ma questo incredibile viaggio è finito». Queste le parole scelte per dire basta, per chiudere 18 anni di pallacanestro sontuosa, 17 dei quali legati agli Spurs e al genio di coach Popovich che su di lui e su quegli altri due citati prima ha costruito una delle squadre più perfette e vincenti della storia Nba.
 
Quattro anelli al dito, per una franchigia che non ne aveva mai sfoggiato alcuno, e 22 apparizioni consecutive ai playoff, striscia record ancora aperta, a partire dal 1998. Tony il suo contributo lo ha dato a partire dal 2001 quando al Draft viene chiamato al numero 28. Miopie degli stessi osservatori che solo due anni prima avevano permesso a San Antonio di trovare Ginobili libero alla 57esima chiamata. Vien da sé che, dunque, Parker in Texas abbia vissuto i playoff come un secondo tempo della regular season più che come un obiettivo da raggiungere. Diciassette post season di fila per lui, prima del divorzio dello scorso anno che lo ha portato da Michael Jordan per giocare la sua ultima stagione con i Charlotte Hornets. Quasi 19 mila punti segnati per gli Speroni in 1198 partite giocate. La gemma del titolo di Mvp delle Finals 2007, primo europeo a meritarselo nella terra dei maestri. E poi le vittorie in Bleus, con la Francia campione d'Europa nel 2013. Un curriculum impressionante per un altro grande pezzo di Nba che lascia. Steve Nash, Kobe Bryant, Tim Duncan, Manu Ginobili, Dwyane Wade e ora Tony Parker. Nuove stelle, fatevi avanti ché qui l'emorragia di talento è forte e fa malissimo.
 
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