Benevento e il miracolo Juventus:
«Partita impossibile. Anzi, quasi»

Benevento e il miracolo Juventus: «Partita impossibile. Anzi, quasi»
di Luigi Trusio
Sabato 7 Aprile 2018, 07:35 - Ultimo agg. 10:51
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«Abbiamo preparato questa partita pensando che sia quasi impossibile. Ma quel quasi sposta tutto». Roberto De Zerbi sogna il colpo gobbo. Il suo Benevento va a caccia dell'impresa contro la Juventus in uno stadio Vigorito stracolmo, per tentare un disperato avvicinamento al treno-salvezza e mettere il Napoli nelle condizioni di andare a Torino a giocarsi lo scudetto.
 

La vittoria sul Verona ha galvanizzato l'ambiente che si prepara ad accogliere i campioni d'Italia con un tifo infernale e una coreografia interamente dedicata al compianto Carmelo Imbriani, ex talento azzurro e indimenticato capitano giallorosso. De Zerbi è stato chiaro in settimana sulla partita di oggi: «La prestazione contro gli scaligeri deve aumentare la nostra rabbia per quello che non siamo riusciti ad ottenere pur essendo all'altezza di tante altre concorrenti. Se fosse entrato uno straniero a vedere il match contro il Verona, avrebbe pensato che ci stessimo giocando l'Europa League. Dobbiamo essere in grado di cogliere l'attimo e cavalcare questa folata di entusiasmo per affrontare la squadra più decorata in assoluto».
 
L'allenatore lombardo, peraltro ex Napoli (fu promosso con gli azzurri nel 2007 in A), ha la personalità giusta per caricare i suoi ragazzi come nessun altro. Il Benevento è una squadra che ama farsi trascinare dal suo pubblico e in casa ha fatto sempre vedere le cose migliori. «Mi auguro che tutti abbiano l'ambizione di giocare contro la Juventus - spiega - non tanto per appuntarsi una medaglia sul petto quanto per tirar fuori quella voglia e quella grinta che spingano a contendersi qualche punto anche in match proibitivo. La classifica è ancora estremamente problematica, forse è tardi per l'obiettivo finale, ma non lo è per salvare dignità e orgoglio che, a mio giudizio, non abbiamo mai perso, salvo negli ultimi minuti contro la Lazio». L'infermeria non si è svuotata neppure per la gara contro i bianconeri. Oltre a Memushaj e Parigini, De Zerbi perde all'ultimo istante anche Costa e D'Alessandro. Mancheranno pure il lungodegente Antei e lo squalificato Lucioni, oltre a Letizia, appiedato dal giudice sportivo per il giallo rimediato contro l'Hellas. In compenso, il tecnico, costretto a convocare i giovani Primavera Rutjens, Volpicelli, Sanogo e Sparandeo, ritrova il portiere titolare Puggioni e il francese Bacary Sagna. Il Benevento potrebbe alternare, come accaduto mercoledì, difesa a tre e a quattro a seconda delle situazioni di gioco. Ma di base dovrebbe partire con il rituale 4-2-3-1 con Sagna e Venuti sulle corsie esterne ed il tandem Djimsiti-Tosca in mezzo. In mediana il rientrante Sandro affiancato da Viola, con Brignola, Guilherme e Djuriric sulla linea dei rifinitori. In attacco Diabaté (3 gol in 4 gare, una rete ogni 41': nessuno in Europa ha una media-gol migliore) autore di una mortifera doppietta contro il Verona, è di gran lunga favorito su Iemmello e Coda. L'unica alternativa a questo scacchiere è rappresentato dall'impiego di Lombardi sulla destra con Sagna marcatore nel trio difensivo con Djimsiti e Tosca e Venuti sull'asse mancino. In tal caso sarebbe il giovane Brignola a pagare dazio e a partire dalla panchina per un 3-4-2-1 con Guilherme e Djuricic alle spalle del centravanti.

Sugli spalti ci saranno circa 17mila persone, quasi esclusivamente beneventani, giustamente privilegiati dalla prevendita vincolata. La tentazione di mostrare i muscoli, facendo in modo che Davide batta Golia in modo da fare un favore al Napoli, è forte. Il presidente Vigorito, nativo di Ercolano, non ha mai nascosto le simpatie giovanili verso la squadra azzurra. «Vogliamo fermare la Juve, per noi sarebbe motivo di grande soddisfazione». All'ombra del Vesuvio non aspettano altro.
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