San Paolo vietato al tifoso in stampelle. Il club: dispiaciuti ma sono le regole

San Paolo vietato al tifoso in stampelle. Il club: dispiaciuti ma sono le regole
Martedì 23 Aprile 2019, 17:52 - Ultimo agg. 20:19
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«Non può entrare con le stampelle, deve lasciarle qui». È quello che una hostess ha detto ad Antonio Medici, professionista beneventano, che giovedì scorso si era recato allo stadio San Paolo di Napoli insieme alla figlia per assistere al match tra il Napoli e l'Arsenal. Biglietto pagato per un posto nei distinti superiori a cui doveva accedere senza supporto.

«L'hostess mi ha detto che non potevo entrare con le stampelle - racconta Medici all'Adnkronos - e che quello era il regolamento. Quando ho fatto presente che così mi offendeva, che non erano un accessorio e che senza non avrei potuto raggiungere gli spalti i toni si sono accesi. È intervenuto un uomo vestito di nero a cui ho fatto presente che, sì, potevo non entrare ma che volevo il rimborso. Ha cominciato a sbraitare che non avrebbero rimborsato nessuno. Mi sono alterato. Lui ha detto di essere un poliziotto e mi ha chiesto i documenti. Non potevo tollerare tutto questo davanti a mia figlia, non ce l'ho fatta più e sono scoppiato a piangere. E anche lei, spaventata. Sono intervenuti per prendere le mie difese anche due amici beneventani che ho incontrato lì per caso: l'avvocato Fabio Pannone e il presidente del mio ordine, io sono un commercialista, Fabrizio Russo. Ma senza risultato. Sono uscito fuori, volevo andar via. Vicino alla macchina mi hanno raggiunti Pannone e una poliziotta che mi ha restituito i documenti: mi hanno invitato a calmarmi, smettere di piangere e a rientrare. Non volevo, ma sono tornato indietro».

 «Sono entrato - continua - e quando mi sono seduto mi hanno portato via le stampelle. Non potevo crederci. Non potevo più muovermi. Se fosse successo qualcosa non sarei stato in grado di andare via ed avrei anche ostacolato quelli della mia fila. Sono andati i miei amici poi a cercarle e a recuperarle».

«Sono stato altre volte allo stadio San Paolo - conclude Medici - Ho assistito alle partite dalla Tribuna Posillipo e non mi hanno mai fatto storie del genere. Neppure al San Siro o a Benevento al Vigorito. È stata una situazione che mi ha scosso molto, non penso andrò mai più allo stadio, non ora. Soprattutto non avrò mai più il coraggio di portarci mia figlia per paura che possa accadere di nuovo una situazione del genere. Non si può essere mortificati così per assistere a una partita di calcio».

La replica del Napoli affidata a una nota emessa dal club, in cui si chiarisce che lo steward ha applicato il regolamento vigente: «Premesso che siamo ovviamente dispiaciuti dell’accaduto, va detto che  gli steward hanno semplicemente applicato il regolamento d’uso dell’impianto approvato dal GOS in data 23/08/2018, che all’atto dell’acquisto del biglietto viene implicitamente approvato. In particolare all’articolo 21: i seguenti comportamenti devono essere ritenuti proibiti e saranno perseguiti a norma delle leggi e dei regolamenti vigenti, Lettera G: bottiglie, lattine o contenitori di vetro o di qualsiasi altro materiale (le bevande devono essere versate in bicchieri di plastica o carta), ombrelli a punta, caschi, cinture con pesanti borchie di metallo, bastoni, materiale imbrattante o inquinante ed ogni altro oggetto anche astrattamente idoneo ad offendere in relazione alle circostanze di tempo e di luogo ovvero che l’autorità presente allo stadio reputi vietato; stampelle ed altri accessori od ausili; gli stewards, in presenza di elementi che facciano fondatamente ritenere possibile la destinazione ad usi impropri di tali oggetti e strumenti, potranno denegare l’assenso. È fatto divieto, sempre secondo la normativa sulla sicurezza, l’introduzione all’interno dell’Impianto Sportivo di passeggini e carrozzine per infanti. La S.S. Calcio Napoli non provvede ad alcun servizio di custodia di tali oggetti. Inoltre allo stadio San Paolo è in essere un settore denominato Disabili ( gate 5 ) con 92 posti per disabili e 92 posti per accompagnatori dove la SSCN  ha istituito un servizio dedicato di prenotazione».
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