Borriello l'ultimo flirt è già finito:
​finisce in panca con l'Ibiza

Borriello l'ultimo flirt è già finito: finisce in panca con l'Ibiza
di Pino Taormina
Venerdì 2 Novembre 2018, 10:35
3 Minuti di Lettura
Siamo forse un passo più in là. Quando non solo non sei più un piccolo dio ma nessuno fa più neppure a gara per ricordartelo. Tra Marco Borriello e il calcio siamo ormai oltre il divorzio, e perfino al di là del confine. Era tutto piuttosto chiaro quando ha accettato l'offerta dell'Ibiza o l'Ibiza ha accettato la sua offerta: finire la carriera di bomber nelle Baleari, dove dal 2009 ha una villa maestosa dedicata alla mamma Margherita.

SENZA GLORIA
Ma i gol neppure in terza divisione spagnola te li fanno fare perché ti chiamo Borriello. Anzi proprio perché sei Borriello, ricco e famoso, pieno zeppo di modelle che ti fanno la corte, più fotografato dai periodici di gossip che da quelli sportivi, te ne fanno fare ancora di meno. Per l'esattezza: zero. In cinque partite. E così da due gare, il napoletano è finito in panchina. E per l'Ibiza è arrivata la svolta: se con lui in campo la squadra ha perso ben quattro volte su cinque (1 solo gol fatto e per di più con lui appena uscito dal terreno di gioco), senza di lui ha vinto due partite su due. E per capire meglio il clima, tenetevi forte: segnando complessivamente sei gol.

PESO INSOPPORTABILE
Povero Marco, divenuto calcisticamente una specie di peso insopportabile, come un soprammobile di lusso di cui tutti fanno volentieri a meno. Già, il lusso. Quello in cui ha deciso di vivere. Ibiza, dove l'estate a mala pena si interrompe per qualche settimana. Più famoso negli ultimi tempi per i flirt piuttosto che per le reti segnare, Borriello probabilmente comincia a ragionare sulla sua uscita di scena. Perché già giocare contro il Talavera de la Reina è un piccolo schiaffo alla sua carriera (96 gol in serie A), guardare tutta la gara seduto sulla panchina dello stadio El Prado è una vera mortificazione. Almeno gli potevano risparmiare la trasferta. Ma il piccolo dio del pallone ha iniziato la sua parabola. L'ha capito lui, l'hanno capito tutti. Ora si tratta solo di discutere l'onorevole uscita di scena.

BRAND DEL LUSSO
Di orizzonti di gloria non ce ne sono, meglio magari diventare dirigente dell'Ibiza, al fianco di Amadeo Salvo, l'ex padrone del Valencia, che col calcio italiano ha un feeling di un certo conto. Quando ha preso l'Ibiza ammise: «È uno dei brand più forti del mondo. Immaginate la squadra di Ibiza in Primera Division, e confrontatelo con ciò che è, per esempio, il Villarreal». Borriello viene ingaggiato per questo. E per poco non è approdato nelle Baleari (ma fa ancora in tempo), Antonio Cassano. Certo, scelte buone per il brand ma non per vincere le partite. E infatti la missione di Salvo è riuscita: poiché soldi chiamano soldi, un bel po' di sponsor sono stati attratti da Borriello. E questo fa sì che in ogni caso l'operazione sia perfettamente riuscita. Ibiza come Monaco? Il sogno è questo e Borriello è pronto a fare la sua parte. Ma non in campo, per carità. Dove non segna dal 27 agosto 2017 Marco Borriello, da Spal-Udinese 3-2, quando mise la firma sul primo gol dei ferraresi che, anche grazie alla sua rete raggiunsero la prima vittoria in Serie A dopo quasi 50 anni. Il sole di Ibiza lo ha aiutato a riprendersi dai malanni alla schiena. Ma il calcio è un'altra cosa. Pure in terza divisione spagnola.
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