Il presidente della Fiorentina Commisso affronta anche il tema dello stadio a Firenze: «Il Bando è stato prolungato, per decreto, a metà maggio. Ma il bando, già di per sè, mi sembrava una cosa stupida. Perchè io avrei dovuto partecipare contro me stesso. C'ero solo io a parteciparvi. Facciamo le cose, poi, ci sarebbero un sacco di tasse da pagare allo stato. Non si favoriscono gli investitori. Con un investimento così alto come sarebbe lo stadio, ne pagherei un altro di tasse. Ci dovrebbero essere delle leggi differenti. Io metto i soldi, ma ci sarebbero benefici per la città e per chi lavora in quelle zone. In questo bando, per me, non ci ho visto nessun vantaggio per chi investe. E allora, il Franchi, costruito quasi 100 anni fa. È considerato un monumento, ma penso che i veri monumenti siano altri in Italia.
I monumenti sono le persone, come i giocatori e i tifosi nel calcio. Noi, comunque, stiamo lavorando, c'è Barone che ci sta lavorando. Con la Lega, i legali, il Governo, Malagò, le istituzioni. E non solo per noi. Ma per tutti i club che vogliono fare gli stadi».