Il Coronavirus dimezza la Serie A:
sui social reazioni e mascherine

Il Coronavirus dimezza la Serie A: sui social reazioni e mascherine
di Delia Paciello
Domenica 23 Febbraio 2020, 21:00 - Ultimo agg. 21:06
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«Per bloccare quattro partite di Serie A allora la cosa è più grave di quanto vogliono farci credere», sono i commenti che si aggirano per le piazze virtuali in seguito alla decisione di sospendere quattro eventi sportivi del maggior campionato italiano fra Lombardia, Piemonte Veneto, in via precauzionale per il Coronavirus. E allora si alza l’allerta e la paura fra il popolo: «Intorno al calcio girano milioni e milioni di euro, per arrivare ad una cosa del genere vuol dire che siamo in grave pericolo».

Tanti tifosi italiani in tilt in una domenica con poche partite da guardare, e numerosi anche coloro in preda alla preoccupazione che ricorrono a precauzioni talvolta esagerate, lanciando l’allarme per un semplice raffreddore o per una tipica influenza stagionale. Ma c’è chi sdrammatizza e ricorre all’ironia: «Il vero problema ora è capire se al Fantacalcio bisogna dare il 6 politico ai giocatori delle squadre ferme, o se aspettare le partite rinviate per recuperare i voti».

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Così girano per i social fotomontaggi di vari giocatori con indosso le mascherine, mentre arriva l’ennesima notizia: atterrati a Capodichino anche Messi e compagni verranno sottoposti a un check medico per controllare la temperatura, e in caso di riscontri positivi verranno trasportati in ospedale per ulteriori accertamenti. Massima attenzione dunque anche intorno alle sfide di Champions League, e a Napoli in tanti pregano: «Speriamo che non sospendano la sfida col Barcellona, aspettiamo da tanto questo momento. E sogniamo una grande partita».

Insomma davanti alla passione calcistica per molti persino il Coronavirus passa in secondo piano. Per altri invece diventa l’ennesimo modo per infangare lo sport attraverso messaggi negativi e poco attinenti: «Qualche stupido si permette di augurare il virus a qualche giocatore solo perché non ha giocato bene. Che vergogna e quanta ignoranza».
 
 

Senza dimenticare gli episodi di Brescia nell’anticipo con il Napoli: quei cori razzisti contro il popolo azzurro hanno alzato non poche polemiche, ed anche il rischio della nuova epidemia diventa un modo per alimentare le diatribe fra Nord e Sud. Diversi personaggi famosi già si sono fatti notare per uscite a dir poco inadeguate sul momento delicato, Da Feltri a Salvini, e sui social in tanti alimentano polemiche e scontri: «Voi avete avuto il colera e ora viene bloccata la parte dell’Italia più produttiva e le squadre di calcio più forti», commentano dal Nord. E al Sud pronti a rispondere: «Da noi il colera c’è stato, ma quelli che vivevano nelle condizioni igieniche peggiori eravate voi con le zone paludose piene di letame che erano dei veri focolai di malattie, e ci avete derubato delle nostre ricchezze e ora grazie agli arbitri anche delle vittorie sportive», affondando il colpo anche sui temi calcistici.

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Insomma dopo le discriminazioni contro i cinesi, ora il solito dibattito tra Nord e Sud che trova spazio anche davanti a un problema che sembra alquanto serio: si parla di vite umane in pericolo, e i numeri dei contagiati sono già troppi. «Sono sicuro che fra qualche giorno sarà tutto dimenticato e non se ne parlerà più», scrivono i più ottimisti. E mentre Mentana lavora alla sua maratona per tenere aggiornati anche sui social sul Coronavirus e tanti vip commentano la situazione, a questo punto la filosofia di Arisa sembra forse la più opportuna: «Precauzioni e massima attenzione, ma senza che diventi una malattia ancor prima che il male ci colpisca. D’altronde si parla di una cosa che a quanto pare potrebbe contagiarci sul serio e portare enormi danni, e allora godiamoci la salute intanto senza lasciarci trasportare dall’angoscia e dalla paura, ma con la giusta attenzione».
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