«Il tridente pesante contro le grandi? Si può fare, ma devo prima capire chi avrò in difesa». Trentacinquesima giornata: Fiorentina-Napoli. Quasi un campionato fa, al Franchi, andò in scena la più grande beffa della storia recente del Napoli. Il Cholito, figlio del Cholo, segnò una tripletta. L'unica della carriera di Giovanni Simeone, figlio di Diego Pablo. Lo stadio di Firenze venne giù per la gioia. E poco importa se a beneficiare di quel ko fu la Juventus con cui il tifo viola non ha mai avuto grandi tradizioni di amicizia. Oggi non è detto che Simeone ci sia. Pioli ha qualche dubbio, perché a parte quel pomeriggio di gloria, il Cholito segna davvero poco. Appena 4 reti in 1668 minuti disputati.
La Fiorentina è la squadra italiana che fa più gol nelle ripartenze. Quasi il 50% dei 33 gol viola sono arrivati in contropiede, ed è per l'appunto la percentuale più alta della serie A. Il rovescio delle medaglia è proprio rappresentato dal Napoli di Ancelotti: la squadra azzurra è quella che ha la percentuale più alta di reti prese facendo ripartire gli avversari, ovvero il 36% di reti in contropiede.
Ora è tutto un altro mondo: il Napoli è dietro di nove punti dalla Juventus e non solo un punto come quel 29 aprile e non ha certo la pressione di quella domenica pomeriggio. Il tridente della Fiorentina ha, in ogni caso, due punti di riferimento: Chiesa e Muriel. Solo loro gli spauracchi, gli uomini da copertina tra campo e mercato. Il terzo potrebbe essere Kevin Mirallas e non Simeone, per le caratteristiche della difesa azzurra più che di quella della toscana. A vedere i numeri, in ogni caso, il vero goleador della Fiorentina, in campionato, è l'uomo tra le linee, ovvero Marco Benassi reinventato trequartista da Pioli. Sono 7 le reti di Benassi in 1331 minuti giocati: un gol ogni 190 minuti giocati.
Roberto Mancini ha svelato la telefonata natalizia a Enrico, il papà di Federico Chiesa, l'enfant prodige per cui De Laurentiis ha perso la testa. «Speriamo che tuo figlio segni di più». Accontentato: a gennaio ha segnato 7 gol tra campionato e Coppa Italia. L'arrivo di Muriel è stata la chiave per sbloccare il talento di Chiesa: se si guarda, infatti, alle ultime 5 gare del figlio d'arte tra serie A e Coppa Italia, ha realizzato una rete ogni 62 minuti. De Laurentiis non ha perso la speranza di vederlo in azzurro tra un anno. Dice Pioli di lui: «Chiesa sta vivendo un momento di grande maturità».
Se Jordan Veretout è il rigorista della squadra con tre trasformazioni all'attivo, l'impatto di Muriel è stato fondamentale: 3 gol in 3 presenze in campionato, un altro in Coppa a certificare un impatto che, se dovesse restar tale, potrebbe far cambiare volto alla stagione viola in chiave corsa all'Europa. Pioli, il tecnico della Fiorentina, non parte battuto: «Tocca a noi giocare da Fiorentina e mettere in campo le nostre caratteristiche e le nostre qualità. Il Napoli è una squadra fortissima e saranno motivati al massimo. Poi in panchina c'è Ancelotti. Il suo ritorno in Italia è un bene sia dal punto di vista umano che professionale. Il suo è un Napoli sempre imprevedibile, qualitativo e che può variare molto da gara a gara. Però non possiamo rallentare ancora. Vogliamo chiudere la stagione nei pressi dei 60 punti, quindi dobbiamo accelerare».
Fiorentina, il regalo di Pioli:
in panchina l'incubo Simeone
di Pino Taormina
Articolo riservato agli
abbonati
Sabato 9 Febbraio 2019, 11:00 - Ultimo agg. :
17:00
3 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA