Higuain, il dilemma di Sarri:
il gol non basta, Roma in pole

Higuain, il dilemma di Sarri: il gol non basta, Roma in pole
di Pino Taormina
Lunedì 22 Luglio 2019, 09:57
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Perde 3-2 con il Tottenham, la nuova Juventus di Maurizio Sarri, alla prima amichevole della nuova era. Perde esattamente come perse il primo Napoli che si affacciò in Europa in una calda notte di inizio agosto, a Nizza (ma dopo aver giocato altre amichevoli in Val di Sole). Lo stesso risultato di quel Napoli e anche le stesse difficoltà di allora. Perché del gioco che ha in mente Sarri, nel match giocato ieri a Singapore, non c'è traccia. Lo dice senza farne drammi anche lo stesso tecnico toscano. «Stiamo insieme da pochi giorni e abbiamo affrontato una squadra che inizia il campionato 15 giorni prima di noi. Sapevamo che stavano meglio di noi nella condizione e così è stato».

 

IL DESTINO DI HIGUAIN
Il primo gol del match, deciso da una magia di Harry Kane al minuto 93, è di Gonzalo Higuain, che festeggia in maniera ironica, portandosi la mano all'orecchio proprio come una volta festeggiava le sue reti Luca Toni. Una prestazione convincente, impreziosita anche dalla fascia di capitano indossata nell'ultima mezz'ora. Difficilmente segnerà gol per Sarri anche in una gara ufficiale perché il tecnico di Figline non si opporrà alla sua partenza. C'è la Roma in pole per il Pipita che ha un po' rovinato il rapporto con l'allenatore nei 4 mesi al Chelsea, dove non ha dato la mano che si aspettava con il suo arrivo. «Sì, Gonzalo ha giocato bene ma è normale che stia meglio rispetto agli altri: ha giocato a un certo livello fino alle fine di maggio, mentre la Juve ha smesso di giocare a fine aprile, con la certezza dello scudetto. L'aspetto positivo è l'atteggiamento, Gonzalo si sta allenando con un buon piglio ».
IL MERCATO
Se Conte e Giampaolo, ma anche Ancelotti, lamentano la lentezza delle operazioni in entrata, lui va controcorrente. La priorità è un'altra. «Io non voglio occuparmi molto di mercato perché penso sia giusto così e perché ho una visione del mercato nettamente inferiore rispetto a quelli che sono addetti a farlo. Magari ci sono campionati che non conosco in cui si stanno esprimendo giocatori che non conosco, perciò meglio lasciarlo a chi lo deve fare. Abbiamo una rosa molto ampia in certe zone del campo e ristretta in altre, ma stiamo parlando di una situazione in cui ho sette giocatori a Torino infortunati e cinque che devono rientrare dalle nazionali. Penso che la società da qui alla fine del mercato farà qualcosa in entrata ma dovrà fare anche qualcosa in uscita: abbiamo talmente tanti giocatori in questo momento che ne dovremo tenere fuori due o tre dalla lista Uefa. Qualcosa sicuramente dobbiamo fare».
L'INVESTITURA
Dieci difensori e... Cr7. «Cristiano è il miglior giocatore di questa squadra, perciò dobbiamo organizzare bene gli altri dieci per la fase difensiva, ma lui può andare ovunque in campo. È il migliore e per lui è importante essere libero in campo», spiega Sarri non lasciando dubbi sul fatto che questa Juve sarà diversa al suo Napoli, dove c'erano 11 calciatori dediti alla causa. Qui è diverso, tipo Chelsea. Quando un po' tutti erano al servizio del genio di Hazard. «È stata una partita per noi difficile, contro una squadra che ha un nucleo di giocatori che si conosce da anni e più avanti nella preparazione fisica. Se vogliamo giocare il nostro calcio dobbiamo migliorare nel difendere in avanti: nella prima mezz'ora abbiamo difeso in maniera troppo attendista, il recupero della palla era molto basso e le ripartenze erano complicate, abbiamo perso tanti palloni. Nel secondo tempo è andata meglio: abbiamo mosso di più il pallone e abbiamo accennato qualche pressione migliore, facendo 20 minuti di qualità». Un rammarico per i tre gol subiti: Siamo stati ingenui: tutti i tre gol che abbiamo preso sono frutto di una palla persa nella nostra metà campo. Su quello influisce la condizione fisica non di alto livello». Per la cronaca, è andato in campo in abbigliamento sportivo.
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