Aspettando Napoli-Fiorentina:
Orlandini, birillo a centrocampo

Aspettando Napoli-Fiorentina: Orlandini, birillo a centrocampo
di Mimmo Carratelli
Giovedì 18 Maggio 2017, 22:35
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Il fiorentino Andrea Orlandini, ragazzo di San Frediano, sarebbe piaciuto a Vasco Pratolini. Era magro e alto, con una bella testa tonda. Perciò fu soprannominato “Birillo”.

Giunse al Napoli nel 1973 dalla Fiorentina. Aveva 25 anni. Prese casa in via Petrarca come usavano i giocatori di una volta per avere negli occhi il panorama del golfo. Rimase nel Napoli quattro anni.

Mediano elegante, protagonista di uno dei centrocampo meglio assortiti della storia azzurra con Juliano e “Ciccio” Esposito, un reparto di notevole tasso tecnico della squadra che Vinicio stava forgiando per ambizioni superiori.
Orlandini giocò 111 partite e segnò quattro gol. Ben dotato tecnicamente, accarezzava la palla e aveva un corsa leggera, una fatina in campo. Alla squadra furente di Vinicio dette un tocco di grazia. Saltò poche partite. Uno stiramento lo bloccò nell’ultima stagione.

Andò via con un bel ricordo di Napoli tornando alla Fiorentina. A Firenze, ritrovandosi lui e “Ciccio” Esposito, si raccontavano a lungo il campionato dello scudetto mancato con Vinicio. “Saremmo stati i primi a farlo vincere al Napoli. Sarebbe bastato, l’anno dopo, prendere un paio di giocatori per l’impresa tanto attesa dai tifosi. Sono le società a vincere gli scudetti, il Napoli in questo era carente. Peccato”.

A 34 anni, nel 1982, smise di giocare. Restò nel calcio facendo il responsabile degli osservatori della Juventus quando c’era Moggi a Torino e Marcello Lippi era l’allenatore bianconero. A Firenze, i tifosi viola, di cui è nota l’accesa rivalità con il club juventino, non la presero bene.
 
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