«Ennesimo scandalo in Inter-Juve»,
i neoborbonici scrivono alla Fifa

«Ennesimo scandalo in Inter-Juve», i neoborbonici scrivono alla Fifa
di Delia Paciello
Domenica 29 Aprile 2018, 13:56 - Ultimo agg. 23 Marzo, 07:54
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I napoletani non ci stanno: secondo alcuni non basta la Var a fermare il potere bianconero che si esprime proprio attraverso l’arbitraggio «sensibile» in Italia, a differenza di quanto avviene in Europa. «Nessuno (o quasi) evidenzia l'ennesimo scandalo di Inter-Juve, l’espulsione eccessiva di un interista agli inizi della partita, la mancata espulsione del bianconero Pianic in due occasioni e anche di Barzagli, nonché l’ambiguo uso della Var», sottolinea il movimento neoborbonico. Tante le domande che gli esponenti del movimento sono pronti a rivolgere alla Fifa, con un dossier dettagliato sugli episodi dubbi che si sono presentati proprio nell’anno della Var, e con una precisa richiesta: aprire un’inchiesta in merito ai calciatori juventini in prestito (ben 104, secondo la denuncia del presidente Uefa) e fare chiarezza anche sui presunti finanziamenti alla federazione-arbitri da parte di società vicine alla Juve e sugli eventuali condizionamenti dei media da parte della società torinese.

«Si tratta di storie che si ripetono da anni e vanno tutte nella stessa direzione», è la denuncia dei neoborbonici, pronti a lottare affinché si assista ad uno sport libero e pulito, la cui credibilità e bellezza non vengano messe in discussione da dubbi e sospetti. Già in passato Calciopoli ha intaccato la magia di questo sport, ora è necessario evitare gli errori del passato e fare chiarezza.
 
 

Eppure i numeri dicono che con la nuova tecnologia adottata dagli arbitri gli errori sono notevolmente ridotti: ma anche questi dati non soddisfano appieno una parte di tifosi che vedono il Napoli meritare senza ombra di dubbio il suo terzo scudetto: oltre la differenza nella rosa e nelle strutture, il bel gioco messo in campo dai ragazzi di Sarri già da solo basta a superare il gap.

E in più c’è il dodicesimo giocatore pronto a intervenire anche a distanza e a fare la differenza dando il suo meraviglioso apporto: è lo spettacolare pubblico azzurro; «non l’arbitro», come ironizza qualche napoletano. Una città intera che merita di vivere il sogno, e già si sente nell’aria la magia: forse è anche per questo che da tempo gira sul web l’immagine del terzo scudetto azzurro.
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