Italia sempre più in bianco:
il ct Mancini è già confuso

Italia sempre più in bianco: il ct Mancini è già confuso
di Bruno Majorano
Martedì 11 Settembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 12:38
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Sarà anche vero che in Italia non fanno giocare gli italiani e non fanno giocare i giovani, ma non è che Mancini con la sua Nazionale faccia molto meglio. I suoi azzurri, che sembravano rivitalizzati dopo il primo tempo da incubo contro la Polonia, ritornano rapidamente ai primi 45' di Bologna. Ma questa volta non arriva il calcio di rigore di Jorginho a rendere meno amara la serata degli azzurri.

L'impressione è che il ct faccia una fatica improba a trovare la quadratura del cerchio. Il 4-3-3 iniziale (con Zaza insolitamente schierato da esterno del tridente) non ha un impianto di gioco né tanto meno un'identità. Èuna cosa che assomiglia più a un 4-3-1-2 con Chiesa libero di attaccare a tutta fascia e Immobile e Zaza che si devono sbattere in area di rigore. « Rispetto alla gara con la Polonia tenevamo più palloni in avanti con due attaccanti. Gli errori li commettiamo e vanno limitati, i ragazzi hanno dato tutto. Dobbiamo cercare di fare gol e dobbiamo trovare rimedi», ha spiegato Mancini. Ma a mancare sono innanzitutto le idee. Perché Jorginho fatica a venire fuori dalla palude di palleggiatori portoghesi che muovono bene la palla e non sentono mai la pressione azzurra; perché Cristante (97' di serie A in stagione con la maglia della Roma) non ha il passo per lottare e buttarsi dentro come faceva un anno fa quando era l'incursore dell'Atalanta; perché Chiesa non può essere sempre il salvatore delle Patria.
 
Il gol di André Silva arriva dopo un errore in uscita di Caldara (0 minuti stagionali con la maglia del Milan) che regala palla a Bruma e gli apre un'autostrada verso la porta di Donnarmumma. E se non fosse per il portiere del Milan il passivo sarebbe anche ben più pesante. E anche quando entrano Belotti, Berardi ed Emerson lo spartito resta lo stesso e la musica non cambia. Le mosse di Mancini non scuotono gli azzurri che alla fine della fiera tornano a casa con zero punti e zero tiri nello specchio della porta. Come a dire che il nuovo ct non ha spostato di un centimetro quella scimmia di paura che ci accompagna dalla notte di San Siro contro la Svezia. Come quella sera, poi, Insigne non vede il campo neppure per un minuto. Bocciatura sonora per il napoletano così come per Balotelli, che addirittura viene spedito in panchina dal Mancini.

Rispetto al pareggino contro la Polonia il ct aveva cambiato tanto, sopratutto in avanti dove il tridente con Chiesa, Zaza e Immobile era nuovo di zecca. Non sufficiente, però, per invertire una tendenza negativa che questa volta ha portato addirittura a una sconfitta. «Quando un ragazzo è giovane le prime partite ha difficoltà, lo sapevamo. La gamba migliorerà e la situazione così può migliorare», continua il ct. Ma la morale resta una: Italia sconfitta, con un punto in classifica e a rischio retrocessione in Nations League. Come se non bastasse: non vinciamo dal 9 ottobre 2017 contro l'Albania.
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