Italia, Ventura ridisegna l'attacco:
spazio a Insigne per pungere la Germania

Italia, Ventura ridisegna l'attacco: spazio a Insigne per pungere la Germania
di Alessandro Ferri
Martedì 15 Novembre 2016, 10:41 - Ultimo agg. 11:00
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MILANO. Non c'è niente da fare. È sempre la Spagna la rivale, anche se qui a Milano ci sono i campioni del mondo. Che Ventura, non si stanca di ripeterlo, nemmeno avrebbe voluto di mezzo. Ancora la Roja, diventata ormai l'ossessione del nostro ct. Il nuovo incontro è tra 9 mesi e mezzo. Non settimane, dunque. Il 2 settembre 2017, a casa delle Furie Rosse. «Bisogna iniziare prima il prossimo campionato» è l'appello di Gian Piero, che ringrazia chiunque per la disponibilità e incassa, però, subito il no di Marotta, cioè della Juve, la Signora del nostro calcio: «È normale che il ct avendo a cuore le sorti della Nazionale dia dei suggerimenti ma - ha chiarito l'ad juventino - questi suggerimenti cozzano con le attività dei club».

Ventura ci ha provato. E, a Milano, cercano per il momento di non farlo sentire isolato. La Lega sarebbe pronta ad aprire la questione nel prossimo consiglio o, forse, più in là. Il ct racconta l'ultima idea che gli è passata per la testa, cioè di far partire la nuova serie A domenica 13 agosto. Quindi 7 giorni prima del previsto: «Sì, ho chiesto di anticipare. Anche quest'anno, prima dei nostri impegni, ci sono state due domeniche di campionato. Non sono bastate, però: la differenza di gamba con la Francia è stata evidente. Anche perché le nostre big fanno le tournée all'estero e in quel periodo la preparazione non è ancora messa a punto». Quando approfondisce, nega che il suo tentativo sia mirato solo allo scontro diretto del 2 settembre 2017 (invece, lo è): «Io ho fatto una richiesta. Finora non ho ricevuto indietro né una chiusura né un'apertura. Sarebbe comunque opportuno sempre e non solo perché giochiamo contro la Spagna. Se affronti la Scozia e non sei in condizione rischi lo stesso la figuraccia. Quando ho proposto le tre domeniche mi hanno detto che ero da ricoverare. Ma perché no? Giocano tutti prima di Ferragosto. Noi, invece, siamo schematizzati. L'interesse è nazionale. Perché non dobbiamo giocarcela alla pari». Da ct la visione è diversa: «Vivendo un'altra realtà non avevo chiare le difficoltà che si avevano da questa parte. I presidenti e i colleghi sono sempre stati disponibili. Non avevo messo a fuoco che qui c'è poco tempo a disposizione. E sono tanti gli interessi da gestire. Ma per raggiungere grandissimi obiettivi devi creare i presupposti per raggiungerli. Proprio la Germania va presa come esempio: dopo il fallimento, ecco la super programmazione. E i risultati».

Quelli che non cerca stasera, né in certe amichevoli che considera indigeste. «È stata un disastro la sconfitta contro la Francia. Parlai solo due giorni con i calciatori. Qui affrontiamo la nazionale più organizzata del pianeta, non fa niente se con diversi giovani. Loew non ha gente di A e di B, sono figli della stessa nazione. A me, invece, è sempre stato riconosciuto il merito di saper lanciare i ragazzi, anche se sono stato preso per folle quando il mese scorso feci debuttare Romagnoli contro la Spagna. Io, però, devo tutelare i ragazzi che hanno appena cominciato un percorso. Sono il nostro patrimonio. Non ho paura. Anzi voglio vedere che cosa mi dice questa gara, come interpretazione e personalità. Nessuna rivoluzione, pochi cambi. E, comunque, quella in Israele non è stata una vittoria normale...». Tra i pochi cambi, è previsto l'ingresso del napoletano Insigne fra i tre d'attacco al fianco di Bernardeschi e Belotti per pungere la difesa tedesca.
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