Italia-Svezia, la notte più lunga:
out Insigne, Ventura lancia Jorginho

Italia-Svezia, la notte più lunga: out Insigne, Ventura lancia Jorginho
di Bruno Majorano
Lunedì 13 Novembre 2017, 10:59 - Ultimo agg. 12:26
3 Minuti di Lettura

Nel buen retiro di Appiano Gentile, lì dove l'Italia si è chiusa da due giorni per preparare il secondo round della sfida contro la Svezia, ci deve essere una particolare schermatura che impedisce al ct di sentire cosa mormora il resto del Paese. Da quel che filtra da Milano, infatti, Ventura sembra deciso a non cambiare rispetto alla disfatta della Friends Arena di Stoccolma: avanti con il suo 3-5-2 e avanti ancora senza Insigne.

Il napoletano invocato a gran voce da tutta Italia come unico possibile salvatore della patria (e di quel che resta delle speranze del mondiale in Russia), partirà ancora dalla panchina. Ancora ai margini di un'idea tattica dalla quale Ventura sembra davvero convito di non voler rinunciare. Niente 4-3-3, o quanto meno niente tridente: il sistema offensivo ideale per esaltare le qualità di Insigne. Lui che nel Napoli si è dimostrato l'uomo giusto per spostare gli equilibri nei match che contano (da ultimo il gol del momentaneo vantaggio contro il Manchester City in Champions), in Nazionale fatica ancora a lasciare il segno. Colpa di un modulo che non è e non sarà mai il suo. In Svezia addirittura il ct gli ha chiesto di fare l'interno a centrocampo. Nello stupore del giocatore, ma anche dei suoi compagni.

Quello, forse, doveva essere il primo campanello d'allarme della confusione totale nella quale è avvolto il commissario tecnico azzurro. In attacco con Immobile (intoccabile per Ventura) ci sarà Manolo Gabbiadini. I due non giocano insieme in azzurro praticamente dall'europeo under 21 del 2013 in Israele. In quella Nazionale c'era anche Lorenzo Insigne che veniva dalla stagione da sogno con la maglia del Pescara di Zeman.
 
A proposito del Boemo. È stato lui l'ultimo - e forse unico - allenatore a pensare e schierare Alessandro Florenzi mezzala nel centrocampo a tre della Roma. E a quanto pare, Ventura ha pensato bene di rilanciare anche questa idea. Il romanista dovrebbe completare il terzetto con Parolo (centro sinistra) e Jorginho playmaker. E questa è un'altra novità del tutto inedita per il ct che non aveva mai preso in considerazione il regista del Napoli e adesso addirittura ha deciso di affidarsi a lui nella partita più delicata della sua gestione.

Da quando sembrava oggetto misterioso e corpo totalmente estraneo al sistema di gioco di Ventura, oggi Jorginho è chiamato ad essere l'uomo della provvidenza. Il tutto accantonando De Rossi, l'uomo di esperienza di questa Nazionale, quello che avrebbe il dovere di prendere per mano i compagni nel momento di difficoltà per venirne fuori con carattere.

E poi c'è il modulo. Contro una squadra come la Svezia che si presenterà verosimilmente a San Siro con non un armadio, ma tutta l'Ikea davanti alla porta di Olsen, sarebbe stato utile affidarsi ad attaccanti rapidi in grado di saltare l'uomo e creare superiorità numerica.

Insigne in primis, ma anche Bernardeschi o El Shaarawy sarebbero stati utili alla causa per rompere gli equilibri e far saltare il banco svedese. È chiaro che i piani del loro ct saranno quelli di difesa a oltranza e sperare che il 90' arrivi il prima possibile. Quelli di Ventura - che prima dell'andata diceva di voler segnare già a Stoccolma - sono attualmente oscuri. Una confusione sia di modulo (ancora il 3-5-2 dopo il flop di venerdì sera) che di uomini (Insigne ancora in panchina dopo essere stato invocato a fuor di popolo).

Stasera il verdetto: trionfo o apocalisse. Ma con queste premesse la Russia sembra ancora più lontana.