Della serata di Madrid è rimasta l'amarezza. «Potevamo scrivere una pagina di calcio memorabile per la Juve, per l'Italia - sottolinea Buffon -: la nostra vittoria si sarebbe abbinata a quella della Roma, sarebbe stato qualcosa di incredibile, di pazzesco.
Prima di essere juventino io sono italiano, e avevo veramente a cuore il movimento italiano. Vedere la Roma che aveva fatto un'impresa pazzesca, ho seguito la gara con un trasporto incredibile, vedere la Juve che va a Madrid e recupera tre gol di scarto? lasciatevelo dire da uno che pensa un pochino di averle viste, di essermi emozionato nella vita: è un qualcosa di impareggiabile, di pazzesco». «Ne ho perse anche di più importanti però questa - aggiunge -, per come era nata e per come si stava evolvendo, era la partita più bella e più emozionante che avessi vissuto con la Juventus. Datemi almeno la legittimità di difendere in quel modo esasperato e passionale i miei compagni, e quei cinquemila venuti a sostenerci. Io devo difendere i miei compagni e loro, anche in modo scomposto, perché me lo sento. Era dovuto, a costo di macchiare la mia immagine», ha concluso.