L'Italia dei millennials sui social:
«Si vince ma non si convince»

L'Italia dei millennials sui social: «Si vince ma non si convince»
di Delia Paciello
Domenica 24 Marzo 2019, 08:46 - Ultimo agg. 14:42
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Contava il risultato, e questa volta è arrivato: l’Italia di Roberto Mancini ha battuto la Finlandia per 2 a 0 alla Dacia Arena. Un esordio vincente alle qualificazioni di Euro 2020, tanto cercato dopo le recenti delusioni: stavolta però nonostante una prestazione che ha convinto solo a tratti, c’è speranza per il futuro.
 
 


Spazio ai giovani nella formazione schierata dal ct italiano: la prima da titolare del giovanissimo Kean si è rivelata un successo, voti alti in pagella e gol del raddoppio. Ed è già record: il primo giocatore nato nel nuovo millennio a segnare in Nazionale. Ma a fargli compagnia c’è anche il 22enne Barella che ha aperto le danze già al 7’ sugli sviluppi di una punizione respinta centralmente dal portiere avversario. E sono proprio loro i più applauditi nelle piazze virtuali: «Che grande giocatore Moise, la Juventus ci ha visto davvero lungo», «Personalità, classe e potenza per il giovane patrimonio juventino, è già entrato nella storia», «Nicolò un orgoglio per il Cagliari, grazie per aver dedicato il gol alla città», «Con questi giovani l’Italia può sperare di tornare grande», sono i commenti che volano sui social. Ma c’è anche chi coglie l’aspetto ironico: «Tante delle volte che ho sentito chiamare Ken dai telecronisti Rai durante la partita che quando è arrivato il gol ho subito pensato che lo avesse dedicato a Barbie», scrive l’attore e regista Francesco Albanese.
 


Nonostante il successo sono stati tanti gli errori negli ultimi venti metri: poca complicità nelle azioni e troppa imprecisione da parte degli attaccanti azzurri, Italia brava nel ripartire ma non nel concludere. Sotto accusa infatti Ciro Immobile: «Con la Lazio sembra un leone, in nazionale un gattino indifeso», nota anche il comico napoletano Peppe Iodice. E si accodano in tanti: «Troppe occasioni sprecate, ma che ha combinato Immobile», «Un professionista come lui non può giocare in questo modo». Diverso invece l’approccio dell’altro figlio del Vesuvio, Fabio Quagliarella, entrato nel secondo tempo dopo 8 anni dalla sua ultima apparizione in maglia azzurra e ha subito voluto ribadire il suo grande stato di forma: «Che giocatore, lui sì che fa la differenza», «In pochi minuti ha creato più occasioni lui che Immobile in 80 minuti», «A 36 anni è impressionante il suo livello atletico», è la voce del web. E il popolo lo invoca già titolare per la prossima gara

Per fortuna i finlandesi non hanno destato troppe preoccupazioni: schierati con un 5-3-1-1 si sono concentrati molto sulla fase difensiva non creando azioni degne di nota, se non fosse per l’unica di Pukki che ha sprecato sull’1 a 0 l’occasione per il pareggio. «L’Italia di Mancini è partita nel modo migliore: giocando contro la Finlandia», fa notare ironicamente l'attore Francesco Paolantoni. Fra le loro fila nella difesa a 5 anche il 24enne Väisänen che milita in Serie B, al Crotone. «Avremmo dovuto fargli 5 gol visto il loro livello», critica ancora qualche italiano non del tutto contento di quanto visto durante il match.

Tuttavia buona anche la prova del terzino sinistro della Fiorentina Cristiano Biraghi, sostituito nel finale da Spinazzola, che ha spinto tantissimo nella seconda parte di gara offrendo diverse soluzioni ai compagni. Soddisfacente, seppur non brillantissima, la partita giocata dall’altro ex gigliato Bernardeschi. Meno convincente invece Piccini, saltato troppo spesso nel finale: tanti errori anche banali, non è piaciuto ai tifosi pur andando vicino al gol dopo un bello strappo di Kean sulla sinistra. Anche l’ex Napoli Jorginho ha fatto un errore di troppo che poteva rivelarsi fatale, mentre capitan Chiellini ha saputo rimediare alle malefatte dei suoi colleghi di reparto Bonucci e Piccini, e si è rivelato importante anche in fase di impostazione.

È un’Italia che lascia ancora tanto a desiderare se si pensa ai grandi momenti del passato, ma ci sono spiragli positivi sui quali lavorare e giovani promettenti per il futuro. «Non è un momento positivo per il calcio italiano dopo le glorie vissute e i trofei alzati, ma c’è speranza», si legge sul web. E fiducia anche per Mancini: «Ha selezionato giovani talentuosi, speriamo si continui a fare bene». Mentre la voce dei tifosi bianconeri si distingue fra tante: «Convincente o no chi se ne frega. Vincere è l’unica cosa che conta, prendete esempio da noi». Ma quella è una filosofia a parte.
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