Lazio, il messaggio di Inzaghi:
«Torniamo a giocare da squadra»

Lazio, il messaggio di Inzaghi: «Torniamo a giocare da squadra»
di Valerio Cassetta
Sabato 21 Settembre 2019, 14:36 - Ultimo agg. 22 Settembre, 10:41
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Predica umiltà e chiede un cambio di marcia alla sua squadra. Simone Inzaghi alla vigilia del match di campionato contro il Parma all’Olimpico parla in conferenza stampa. Il tecnico della Lazio prova a fare il punto della situazione dopo le sconfitte contro Spal e Cluj in Europa League:

Momento. «Abbiamo perso due partite, in cui sicuramente dovevamo fare meglio. Si è vista una buonissima Lazio all'inizio, poi nei secondi tempi siamo andati peggio e abbiamo puntualmente pagato. C'è rammarico, dovevamo e potevamo fare di più».

Carattere. «Abbiamo analizzato con molta lucidità le partite. Delle quattro giocate finora mi prendo la vittoria e il pareggio contro Sampdoria e Roma, mentre le ultime due vanno analizzate. Abbiamo il dovere di riprendere il cammino: appena smettiamo di essere intensi e di essere squadra, andiamo in difficoltà».

Turnover. «Sono opinioni, io sono di un altro avviso. A Ferrara al posto di Milinkovic e Correa hanno giocato Parolo e Caicedo, li considero due titolari. Poi ha giocato Patric perché Luiz Felipe non stava bene. Abbiamo avuto qualche problema quando è uscito Patric, che aveva preso un giallo che doveva evitare ed era stato minacciato dall'arbitro Calvarese di un altro giallo in arrivo. C'era il rischio di rimanere in dieci. Prima di parlare di turnover con Parolo e Caicedo ce ne passa. A Cluj hanno giocato Jony, Berisha e Bastos. Berisha è importante, l'anno scorso non l'abbiamo mai avuto. Jony ha fatto bene, parlerei dei cali di concentrazione che abbiamo avuto. Per me non è stato turnover, penso di disporre di una buona rosa, ho il dovere di farli partecipare alle partite quando li vedo bene».

Confronto. «Posso dire che c'è delusione per queste due sconfitte, c'è tantissima fiducia. Ho passato due-tre sconfitte anche in passato, quando la Lazio aveva fatto bene. Dobbiamo mantenere la lucidità e analizzare. Da qui dobbiamo ripartire con determinazione, quella che non c'è stata nelle ultime due partite».

Ripartenza. «Bisogna sempre rimanere umili, come nel ritiro. Probabilmente dopo le prime due partite si era alzata l'asticella. All’inizio nessuno parlava di noi, poi siamo diventati tutti dei fenomeni, mentre ora siamo tutti dei polli. Bisogna mantenere un equilibrio, parecchie cose non sono andate, bisogna ripartire con più fame, abbiamo tante partite non semplici, che dobbiamo interpretare bene. Sono alla nostra portata».

Tattica. «Continuiamo su quello che abbiamo fatto nelle prime quattro partite. Ci portiamo dietro tutto, dobbiamo interpretare bene le partite, domani il Parma ha ottimi elementi e un ottimo mercato. Ha fatto grandi cose. D’Aversa ha ottenuto due promozioni di fila e una salvezza tranquilla. Dobbiamo rimanere lucidi e avere la cattiveria agonistica, mancata quando siamo andati in fatica». 

Varianti. «Si possono cambiare i moduli, come successo in Romania negli ultimi 12 minuti, ma conta l'interpretazione, andata benissimo nelle prime due partite. Poi 50 minuti non bastano in una gara, affrontiamo squadre forti. Se torniamo a lavorare d squadra, tutti quanti e con la giusta serenità, potremo ripartire alla grande sia in Italia sia in Europa».

Anno zero. «Dobbiamo guardare il futuro e non il passato. Ora pensiamo al Parma, una partita impegnativa che arriva dopo un ko bruciante. Siamo tornati all'alba venerdì, abbiamo l'allenamento di oggi e la sgambatina di domani per capire i giocatori più idonei per domani sera». 

Rotazione. «L'ho detto prima, a Ferrara non hanno giocato Correa e Milinkovic che erano tornati dalle Nazionali. Hanno giocato al loro posto altri due titolari. In Europa League ci sono stati tre-quattro cambi, ma il problema è stato non uccidere la partita. Quando è così aumentano i rischi».

Formazione tipo. «Dovrò fare delle valutazioni, abbiamo avuto poco tempo. Vedrò come saranno rientrati dalla Romania: chi è rimasto qui ci sarà, gli altri vedremo». 

Difetti. «Non abbiamo ammazzato la gara, una grande squadra sa gestire i momenti della gara, noi in questo siamo carenti. Abbiamo avuto il merito di andare in vantaggio due volte, ma un gol solo è stato poco. A Ferrara abbiamo preso gol su corner, in Romania su un rigore discutibile. Però ripeto, dobbiamo cominciare a vincere qualche gara con un solo gol di vantaggio. Bisogna fare anche così».

Pensieri. «Cosa mi preoccupa? Che loro del Cluj sono stati più aggressivi, dobbiamo essere bravi a leggere le difficoltà, ad abbassare il ritmo per qualche minuto per limitare le folate avversarie. Le sconfitte non si possono cancellare, ma sono convinto che con pochi isterismi e un ambiente compatto possiamo ripartire. Prendiamo le critiche giuste, so quelle che devo ascoltare un po' meno. Così ripartiremo in campionato e in Europa League».
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