Stadio Is Arenas, i pm chiedono 4 anni e mezzo per Massimo Cellino. È ipotesi peculato

Stadio Is Arenas, i pm chiedono 4 anni e mezzo per Massimo Cellino. È ipotesi peculato
Stadio Is Arenas, i pm chiedono 4 anni e mezzo per Massimo Cellino. È ipotesi peculato
Giovedì 3 Ottobre 2019, 16:07 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 16:25
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Lo stadio di Is Arenas, a Quartu Sant'Elena, «era completamente abusivo, privato e spacciato per opera pubblica, ma si sono anche usati i soldi pubblici a uso e consumo del Cagliari calcio». I pubblici ministeri Enrico Lussu e Gaetano Porcu non hanno avuto dubbi, chiusa la loro requisitoria fiume durata due giorni, nel chiedere per l'ex presidente della società rossoblù, e ora del Brescia, Massimo Cellino la condanna a 4 anni e mezzo di carcere per un peculato di circa 360mila euro, sollecitando invece l'assoluzione per un tentativo di peculato di 700 mila euro.



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Oltre alla condanna di Cellino, i magistrati dell'accusa hanno avanzato la stessa richiesta per tutti gli altri sette imputati. Nessuno sconto per l'ex sindaco di Quartu Mauro Contini (Fi) e per l'allora assessore ai Lavori pubblici Stefano Lilliu (5 anni ciascuno); 4 anni e 3 mesi per il direttore dei lavori Andrea Masala; 2 anni e 6 mesi per il tecnico comunale Raffaele Perra; 8 mesi per il geometra Graziano Mossa, accusato solo di falso; 1 anno e 8 mesi ciascuno per il progettista Jaime Manca e l'impresario Marcello Vasapollo. Caduti in prescrizione i reati per la violazione dei vincoli ambientali e paesaggistici, quelli che avevano fatto scattare nel 2013 l'indagine del Corpo forestale. Dal 17 ottobre inizieranno le arringhe delle difese. L'inchiesta è deflagrata all'alba del giorno di San Valentino di sei anni fa. Il 14 febbraio 2013 gli agenti della Forestale, guidati dal commissario Ugo Calledda, si presentano a casa di Cellino con un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal Gip Giampaolo Casula. Con lui finiscono in cella il sindaco Contini e l'assessore Lilliu.

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Nel carcere di Buoncammino il numero uno del Cagliari calcio ci resterà per circa due settimane, poi farà tre mesi ai domiciliari. Un anno più tardi, dopo 22 anni ininterrotti di guida della società rossoblù, Cellino sigla il passaggio a Tommaso Giulini, proprietario della Fluorsid. Lo scorso 22 marzo, parlando davanti ai giudici che lo stanno processando, dichiara di aver ceduto la squadra a causa della bufera giudiziaria che lo ha travolto. «Alla fine - dirà ai giornalisti fuori dall'aula - ho venduto anche il Cagliari, anzi di fatto l'ho regalato, per non far pagare alla società quello che stavano facendo pagare a me». Ma la sua passione per il calcio di Cellino non conosce confini: nel febbraio 2014 acquista il 75% delle quote del Leeds, che poi venderà il 23 maggio 2017. Si arriva così al 10 agosto dello stesso anno: il poliedrico imprenditore sardo fa di nuovo parlare di sé con l'acquisto del Brescia calcio: nel giro di due anni porterà la squadra dalla serie B alla A. ​

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