Milan, attesa per la sentenza Uefa. Il futuro tra l'appello al Tas e la caccia al nuovo socio

Milan, attesa per la sentenza Uefa. Il futuro tra l'appello al Tas e la caccia al nuovo socio
di Salvatore Riggio
Giovedì 21 Giugno 2018, 11:49 - Ultimo agg. 16:55
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Il futuro del Milan in Europa League è appeso a un filo sottile, sottilissimo. Tra oggi e domani (al massimo lunedì) l’Uefa emetterà il suo verdetto: l’esclusione dei rossoneri dalle coppe continentali. Per una stagione, per una stagione più un anno di condizionale, per due stagioni più un anno di condizionale. In ogni caso, molto probabilmente, con l’aggiunta di una multa. Sono questi i possibili (e pesantissimi) scenari che potrebbero a giorni (a ore?) abbattersi sul Milan e segnare la prossima stagione. Come? Fuga degli sponsor, richiesta di cessione da parte dei giocatori più importanti, ridimensionamento. Sì, lo scenario disegnato è di pessimismo totale. L’ansia dei tifosi rossoneri si tocca per mano sul web, sui social, sui forum. È una corsa contro il tempo per cercare di riportare il sereno attorno a uno dei club più antichi di Italia (fondato nel dicembre 1899) e vincente nella storia del calcio. Insomma, la situazione è davvero delicata. Il passo successivo del Milan? Ricorrere al Tas di Losanna: i tempi si dilaterebbero tra gli ultimi giorni di giugno e i primissimi di luglio. La procedura sarebbe d’emergenza per salvare il salvabile. C’è da dare una spiegazione: il Tas di Losanna non ammette una documentazione nuova. Il club rossonero deve dimostrare, nel caso, di non averli mai presentati per un fatto non imputabile alla sua colpa. Quindi, non è sicuro si possano presentare. Altrimenti, l’Uefa potrebbe chiedere l’inammissibilità delle prove. La partita da giocare con il massimo organismo continentale resta sempre difficile, complicata e delicata. Come mai prima d’ora.
LE SCADENZE
Nel frattempo, in casa Milan si aspetta anche l’ultima tranche dell’aumento di capitale di Yonghong Li. Si tratta degli ultimi 32 milioni di euro e la scadenza è fissata a domani. In caso contrario, interverrà il fondo Elliott. Da ricordare che proprio le «incertezze sul rifinanziamento del debito e sugli effetti passivi da pagare entro ottobre 2018» sono stati un elemento cruciale nella decisione della Camera investigativa di rinviare il Milan a quella giudicante, negando il 22 maggio il Settlement Agreement legato alle violazioni del Financial Fair Play. In generale, il Milan rischia di pagare caro i dubbi della Uefa sull’effettiva solidità finanziaria di Yonghong Li, che sta cercando soci per uscire dall’impasse, ma non è riuscito a concretizzare nulla prima del giudizio del massimo organismo continentale. Diventa così fondamentale il viaggio a Londra di Marco Fassone con il direttore esecutivo, David Han Li, braccio destro del presidente, e con il direttore commerciale, Lorenzo Giorgetti. Ci sarebbe un’offerta d’acquisto portata dalla banca d’affari Merryl Lynch, già advisor del proprietario cinese del club nel tentativo, fin qui infruttuoso, di rifinanziare il debito da 303 milioni di euro con Elliott. La novità sarebbe che gli acquirenti americani non si accontenterebbero di una quota di minoranza (49%), ma puntano al 75%. Le offerte sul tavolo arrivano anche da altri due pezzi grossi della finanza statunitense: Goldman Sachs e Morgan Stanley. È una corsa contro il tempo, che rischia di non bastare per ribaltare al Tas di Losanna la sentenza Uefa.
Salvatore Riggio
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