Mondiali femminili, l'Italdonne
vuole ballare ancora con la Cina

Mondiali femminili, l'Italdonne vuole ballare ancora con la Cina
di Roberto Avvantaggiato
Martedì 25 Giugno 2019, 08:43 - Ultimo agg. 10:00
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L'Italia, per il momento, non si fermerà per loro. Ma di certo, chi non potrà seguirle in tv, oggi pomeriggio (ore 18 su Rainuno e Sky Sport 1 e Mondiali) terrà l'orecchio alla radioline o un occhio allo smartphone per seguire e tifare le ragazze azzurre, decise a stupire ancora nell'ottavo di finale mondiale che giochiamo contro la Cina. C'è voglia di stupire e sognare ancora, senza limiti, come da una settimana le nostre calciatrici vanno ripetendo, andando oltre le frasi di circostanza che troppo spesso escono dai ritiri delle squadre di calcio. Che sono sincere, decise e anche un po' sfrontate, ma pronte ad affrontare la Cina sapendo di essere sul punto di scrivere pagine importanti del loro futuro di calciatrici. Che non dipenderà dall'esito della sfida di Montpellier, da giocare in uno stadio esaurito ma con una temperatura di 30 gradi; ma che nel Sud della Francia può trovare la scintilla per accendere il professionismo femminile in Italia.

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IL PERCORSO
La via verso un nuovo status è ormai senza ritorno, ma spingere sull'acceleratore (già venerdì nel Consiglio Federale della Figc se ne potrebbe parlare) può aiutare molto. Spingere al punto da eguagliare, per ora, il miglior risultato mai conseguito dall'Italia a un mondiale femminile. Che risale al 1991 (proprio in Cina) quando la Morace e compagne avevano appena messo fuori la testa dalla placenta calcistica. Certo, la Cina oggi non è un'avversario facile. È vero che le asiatiche non hanno più il blasone di un tempo e non rappresentano più una potenza del livello delle finaliste degli ultimi mondiali, di Stati Uniti e Giappone (che potremmo incontrare nei quarti), ma restano una squadra compatta, difficile da affrontare e superare.
 
 


DIFESA DI FERRO
Per scardinare una difesa di ferro, un solo gol subito (ma anche uno solo segnato) finora, servirà molta fantasia, come ha sottolineato ieri Milena Bertolini, festeggiata per i suoi 53 anni con un mazzo di fiori e un videomessaggio a sorpresa di mamma Eves. Due regali molto graditi dal nostro ct, che oggi vorrebbe festeggiare ancora. «Il passaggio del turno è lo stesso regalo che vorrebbero anche tutte le ragazze», dice il tecnico. «In questi due anni abbiamo lavorato tanto, duro, non ci siamo mai risparmiate. Pensavo di passare il turno, non di riuscirci da prime del girone», ricorda la Bertolini, che non cambierà l'Italia. Confermato il 4-3-2-1 che ha portato le azzurre a segnare sette reti in due partite (solo contro il Brasile sono rimaste a secco) e anche le interpreti saranno le stesse. Salvo un possibile inserimento di Ilaria Mauro al fianco di Federica Bonansea. Per il resto, confermato lo schieramento contro il Brasile con la Giuliani (le cui qualità nel parare i rigori possono diventare determinanti in caso di esito del match ai tiri dal dischetto) in porta, Guagni, capitan Gama, Linari e la Bartoli in difesa. Centrocampo a tre con Galli, Giuliano e Cernoia alle spalle della Girelli nel ruolo di trequartista.

I PRECEDENTI
Nei due precedenti tra Italia e Cina, giocati nel 2015 (una sconfitta e un pari per le azzurre) in campo c'era Sara Gama, che sottolinea la positività della settimana di riposo riservata dal calendario. «Abbiamo avuto diversi giorni per ricaricare le pile e questo può fare la differenza. Siamo cariche e pronte per la partita, sappiamo che adesso comincia la fase ad eliminazione diretta che è un'altra cosa. Incontriamo un avversario ostico e organizzato, fanno tanti falli e possono innervosirci: dobbiamo stare con i piedi per terra, dovremo essere pazienti e ciniche. Se metteremo tutto in campo potremo toglierci ancora delle soddisfazioni».
 
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