Nazionale, Bonucci: la qualità
della Juve per rilanciare l'Italia

Nazionale, Bonucci: la qualità della Juve per rilanciare l'Italia
di Mario Tenerani
Venerdì 12 Ottobre 2018, 14:39 - Ultimo agg. 15:41
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Bonucci ha le idee chiare, come sempre. Invoca concretezza in attacco: “A venti metri dalla porta bisogna far male, non accontentarsi di esserci arrivati…”. E anche in difesa: “Bisogna migliorare, non c’è dubbio, trovando il giusto equilibrio e non prendere gol in contropiede”. Poi sul calcio italiano: “L’anno zero era dodici mesi fa e non è stato fatto nulla, anzi siamo peggiorati… Speriamo che il nuovo presidente federale faccia una grande riforma con regole ferree..e certe… La mia Viterbese ancora non ha cominciato a giocare”. 

Bonucci, questa Italia si è scordata la vittoria?
“A me perdere o pareggiare fa rosicare, mi piace solo vincere. Ma con l’Ucraina si è visto una Italia diversa anche se ci mancano i gol. 
Alla Juve lei è abituato a vincere qui no, come convivono queste sue due anime?
“Sono tornato a Torino e per fortuna ho ricominciato a vincere sempre, ecco dentro dentro di me sento una sensazione di benessere. Cerco di far capire ai ragazzi che a venti metri dalla porta si deve far male agli avversari, non conta arrivarci e basta. Dobbiamo essere più cinici”. 
Klopp ha detto che questa Nations proprio non gli piace, lei che pensa? 
“Io non sono d’accordo, questo nuovo torneo ti regala lo stimolo dei tre punti che non puoi avere in amichevole. Speriamo che questo diventi anche il pensiero dei tifosi perché  per noi uno stadio pieno è troppo importante”
Ventura è rientrato dopo la disfatta…
“Credo che per lui sia importante ritrovare una panchina per dimostrare il proprio valore dopo la vicenda del Mondiale mancato, avrà un’altra chance. Io sono nato calcisticamente con lui e gli dico grazie. Dopo la Svezia però ha subìto un gioco al massacro. La verità che sia noi che lui abbiamo avute colpe. Gli faccio un grande in bocca al lupo, nella speranza che le sue idee maturate giorno dopo giorno possano diventare decisive”.
Lei è il terzo miglior marcatore di questa Nazionale e nel gruppo c’è un altro difensore come Chiellini, quindi Immobile. Non è un po’ strano?
“Nello nostra storia non ci sono stati in Nazionale bomber che hanno segnato 50-60 gol come all’estero. Il migliore resta Riva a quota 35 reti. In questo ultimo periodo, poi, abbiamo cambiato tanti attaccanti. Penso che qui la maglia pesi tantissimo, mi auguro però che i nostri giovani abbiano la possibilità e il dovere di fare meglio”. 
Derby della Madonnina, per chi tifa? 
“Mi auguro di vedere una grande partita, intanto. E se devo scegliere la squadra preferita dico Milan: tra i rossoneri ho lasciato tanti amici nello spogliatoio e un grande allenatore come Gattuso”.  
Ventura ha dichiarato che dopo la sconfitta con la Spagna non si sentiva più Ct…
“Chiedete a lui, noi siamo sempre stati a sua disposizione”.  
Con Mancini come vi trovate?
“E’ un allenatore meno ossessivo, ma chiede tanto alla squadra sul terreno della tattica. Non a caso la partita con l’Ucraina abbiamo disputato una gara interessante sul piano tattico. Mancini ci da tanto. E noi dobbiamo avere maggiore personalità e concretezza”.
E’ innegabile che in difesa abbiate problemi, prendete troppi gol.  
“E’ vero, dobbiamo riuscire a restare equilibrati, evitando di farci infilare con le ripartenze. Con l’Ucraina abbiamo subito però due tiri in porta, ma il dato generale ci deve far riflettere”. 
Da difensore che giudizio da sul tridente?
“Gli attaccanti che non danno riferimento sono un problema perché non sai come contenerli, dove ti attaccano, chi va incontro. Penso che sia un esperimento da provare ancora”. 
Chiellini parla spesso di quanto conti questa maglia, qualcuno non ha capito?
“I giovani capiscono eccome, il problema semmai è il contrario, cioè la soffrono. Devono esprimesti al meglio, come fanno nei loro club. Qui siamo tutti compagni e ci diamo una mano: rappresentiamo un Paese che vuole vincere sempre e tornare a essere orgoglioso come nel 2006. Tocca a noi vecchi aiutarli per togliersi di dosso questo peso”.
Per voi in Nations c’è un rischio retrocessione…
“Certo, domenica è una partita difficile da giocare e abbiamo l’obbligo di vincere per non retrocedere in fascia B. Questo significherebbe compromettere tutto a cominciare dall’Europeo per poi passare al Mondiale”. 
Vi mancano un po’ di centimetri?
“Se mancano inevitabilmente puoi concedere qualcosa sulle palle inattive, ma marcando a zona cerchi di limitare questa differenza fisica, quando hai tu la palla però questi ‘nanetti’ ti fanno divertire…”  
Bernardeschi quanto è cresciuto?
“Federico ha fatto una crescita impressionante e sta continuando, ha ampi margini di miglioramento. Ho ritrovato nella Juve un uomo che per tanti anni sarà molto importante in bianconero e in Nazionale”. 
Curva della Juve chiusa, lei avverte un problema di razzismo? 
“Sul razzismo il tema è molto più ampio rispetto ad una curva di tifosi. Viviamo nel sociale ogni giorno questa criticità e non solo: penso al bullismo ed ad altre pieghe negative. Un problema che deve essere affrontato e che non verrà mai sconfitto, ma chi di dovere deve prendere posizioni più nette verso verso chi si atteggia a grande nascosto dietro le regole”. 
La questione Ronaldo?
“Non giudico, c’è chi deve farlo al posto mio. Io posso dire che in questi giorni l’ho visto sereno e tranquillo come sempre”. 
Come si batte la Polonia? 
“Dobbiamo migliorare la fase tecnica perché abbiamo fatto errori tecnici: loro grazie ai nostri sbagli sono ripartiti bene. Hanno giocatori di qualità che sanno andare negli spazi come Zielinski, Lewandowski e Piontek, gente che fa la differenza”. 
Con Szczęsny vi siete sentiti?

“Abbiamo riso e scherzato in questi giorni, sarebbe bello segnare a lui per me e per l’Italia”. 
Torniamo a Ronaldo, che vi sta dando in più?
“Cristiano è un valore aggiunto: vederlo allenare è uno spettacolo, non molla mai di un centimetro, lo devi solo ammirare e devi trovare qualcosa in te per rendere ancora meglio. Cerchi di prendere qualcosa da lui: pensi che ha 33 anni e ha vinto 5 palloni d’Oro e allora perché non lo devi fare te?”. 
La Juventus che ha in più di questa Italia?
“Esperienza e qualità: guardi la rosa e vedi i nomi, è difficile lasciare fuori 7-8 uomini che giocherebbero titolari in altre squadre di Champions. L’esperienza i nostri giovani azzurri devono farsela in partite come quella con la Polonia imparando a leggere la partita. Quando attaccare, forzare la giocata, respirare, fare pressing. Grazie a queste letture perdi o vinci una partita”.  
Il sottosegretario Giorgetti ha detto che il calcio italiano è all’anno zero, che ne pensa?
“Noi abbiamo vissuto un punto zero un anno fa e in 12 mesi niente è stato fatto, anzi se è possibile sono peggiorate le cose… Ora mi auguro che con l’elezione di un nuovo presidente federale si veda del buono, lo meritiamo tutti, tifosi, squadra, italiani. Ci sia chiarezza e venga attuata una riforma limpida che migliori il calcio italiano. Cosa che ora non è successa”. 
Al presidente federale che si sentirebbe di chiedere?
“Di dare regole ferree e certe al movimento. Oggi 11 ottobre la  Viterbese, a me tanto cara, ancora non ha giocato una partita, non è una cosa normale. Il presidente deve fare una riforma importante perché noi possiamo ripartire in serenità, certezza. Servono centri dove allenarsi come si deve, insomma tante cose da fare”. 
Tommasi e l’AIC si sono chiamati fuori…
“Presa una posizione anche in virtù di un ragionamento: bisogna capire che i calciatori sono un bisogno primario. Se ci siamo fatti indietro non significa che non siamo con lui. Non ci siamo schierati, d’accordo, ma è decisione da rispettare”. 
Infine Barella, sta incantando. E’ così?
“Lo vedo pronto, mi ha impressionato col Cagliari, da solo trascina la squadra.
Si vede che è in leader seppur giovane. Sara uno dei pilastri della Nazionale del futuro”. 
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