«Non bisogna mollare mai»,
la lezione di Fabio Pisacane

«Non bisogna mollare mai», la lezione di Fabio Pisacane
di Diego Scarpitti
Martedì 11 Luglio 2017, 14:42
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«Maturità t’avessi preso prima». Sarà scivolata sotto traccia o in fuorigioco la canzone di Antonello Venditti. C’è chi preferisce di sua sponte rinunciare agli esami di Stato e chi invece invita a proseguire il percorso scolastico. Se il portiere del Milan Gianluigi Donnarumma ha ritenuto opportuno non sostenere (almeno per ora) la maturità per conseguire il diploma di ragioneria, nonostante l’invito del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, e volare ad Ibiza per la vacanza estiva, di avviso diametralmente opposto un suo collega di serie A. Stesso mondo, visioni diverse. «Io ho lasciato la scuola dopo la terza media. Non capivo quanto fosse importante studiare. Ragazzi, non lasciate mai gli studi».

Fabio Pisacane, calciatore napoletano e difensore del Cagliari, si è rivolto così agli studenti italiani nella notte di Castiglion Fiorentino al Premio Internazionale Fair Play Menarini. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato quest’anno proprio al giocatore dei Quartieri Spagnoli per la sua singolare quanto speciale vicenda umana e sportiva. Vita da guerriero e combattente nato. Non si ferma davanti alla sindrome di Guillain-Barrè: supera la drammatica paralisi ed esce dal coma dopo venti giorni. Riprende con forza il sogno iniziato e interrotto con il Genoa e riparte gradualmente dalla serie C (Ravenna, Cremonese, Lanciano, Lumezzane). Breve parentesi in B con l’Ancona: la sorte sembra si accanisca ancora. Menisco ko. Con la Ternana firma poi il salto in cadetteria. Segue il passaggio all’Avellino: i due anni con la maglia biancoverde precedono l’approdo in Sardegna.
Sbarca non a Sapri come il suo omonimo ma nella terra dei nuraghi. Nell’isola la consacrazione definitiva. Conquista la promozione in A nel 2015 con il Cagliari, debutta il 18 settembre 2016 nella massima categoria contro l’Atalanta (esordio vincente 3-0). Viene celebrato dal quotidiano britannico The Guardian “Calciatore dell’anno”, dopo essere stato nominato da Joseph Blatter “Ambasciatore FIFA” per il calcio pulito nel mondo. Esemplare il suo coraggio. Denuncia una combine e riceve il  “Thyrus d'oro”. Da applausi. Cesare Prandelli apprezza il gesto e invita Pisacane al raduno della Nazionale in vista di Euro 2012.

Il gol più bello però Fabio lo mette a segno il 28 maggio 2017 al Sant’Elia contro il Milan. Passano quasi vent’anni dall’ultima vittoria ai danni del Diavolo. Esplode lo stadio sardo grazie alla prima e pesante marcatura di Pisacane, che scavalca proprio Donnarumma. Intrecci del destino. «Ho inseguito il mio sogno. Ed è stato solo grazie a un forte impegno che ce l’ho fatta. Per questo voglio dire ai ragazzi che per arrivare a certi traguardi non bisogna mai usare scorciatoie. Solo con il sudore e la fatica si raggiungono gli obiettivi». Impegnato nel sociale il numero 19 rossoblù, che ha battuto il più famoso 99 rossonero sul rettangolo verde, dedica il suo tempo al servizio del prossimo. «Appena posso, torno a Napoli, perché lì c’è la mia famiglia e continuo a fare volontariato nei Quartieri Spagnoli. Chi mi conosce, lo sa bene: al di là del successo che ti può  arrivare nella vita,  per me è fondamentale rimanere se stessi». Resta un invito valido per chiunque nella vita e nello sport il testo del suo libro. «Non bisogna mollare mai». Tra ritiri, vigilie e partite difficile poter ritornare sui banchi di scuola e rivivere qualche “Notte prima degli esami”. 
 
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