Roma, la liberazione di Ranieri:
«Mai proposto come futuro tecnico»

Roma, la liberazione di Ranieri: «Mai proposto come futuro tecnico»
di Gianluca Lengua
Giovedì 25 Aprile 2019, 10:44 - Ultimo agg. 12:37
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Claudio Ranieri si prepara a giocare la prima delle cinque finali per raggiungere il quarto posto e quindi la qualificazione alla prossima Champions League. Nessuna rivelazione sul suo futuro, piuttosto una precisazione: «Non mi sono mai proposto in vita mia. Io mi sento allenatore della Roma fino a fine campionato, mi hanno chiamato in un momento delicato della stagione e io da tifoso della Roma ho accettato a scatola chiusa». Ecco le parole del tecnico in conferenza stampa in vista dalla gara contro il Cagliari (Olimpico sabato ore 18)
 
Il Cagliari. «Bisogna rispettare ogni avversario, ma i ragazzi stanno lavorando intensamente e seriamente per poter concorrere a questo benedetto posto in Champions dove ci sono diverse squadre in lizza. Sarebbe da sciocchi prendere una partita sotto gamba contro un Cagliari che non molla mai, ha in Pavoletti il loro punto riferimento costante su ogni pallone alto. Sarà una partita da giocare con intelligenza». 
 
El Shaarawy. «È un ragazzo molto coscienzioso, che riesce a fare le due fasi, sia quella di difesa che quella offensiva. Quest’anno è arrivato in doppia cifra e sta dando un grosso contributo da quando è arrivato alla Roma».
 
Dzeko. «Ama partecipare al gioco, quello che ha fatto vedere a San Siro è il suo habitat naturale: venire incontro e fare da riferimento ai giocatori che si inseriscono».
 
Pastore. «Titolare non lo so, ma lo sto vedendo molto bene già dalla scorsa settimana. Sta recuperando e lo vedo motivato».
 
Schick. «Sono convinto che sia un grosso campione, c’è chi matura un po’ prima o dopo, ma ha tutti i requisiti per diventare un grande giocatore».
 

 
Under. «È un po’ un problema fisico e tattico. In quella posizione o crei problemi all’avversario o lui li crea a te, è rientrato e mi aspetto molto da lui».
 
Il futuro. «Io non mi sono mai proposto in vita mia, qualcuno lo ha scritto ma io non l’ho mai fatto. Io mi sento allenatore della Roma fino a fine campionato, mi hanno chiamato in un momento delicato della stagione e io da tifoso della Roma ho accettato a scatola chiusa».
 
Zaniolo e Cristante squalificati. «Quando mancano delle pedine che sono abituate a giocare ci sta qualche contrattempo, mi auguro che chi giocherà faccia un surplus di lavoro e tutta la squadra riesca a bilanciare queste due mancanze».
 
Coric. « È un gran buon giocatore. Non è facile cambiare nazione ma ha grandi qualità anche lui, si deve solo adattare al calcio italiano».
 
Le palle inattive. «A me piace la marcatura a uomo, il contatto fisico. Bisogna sempre valutare quanti sono i giocatori che si perdono l’uomo nella marcatura a uomo. Per questo in alcune squadre ho fatto la zona, ma va un po’ aiutata perché poi chi arriva in terzo tempo salta più di te che stai fermo».
 
Perotti. «Diego si sta allenando molto bene, ha recuperato, ma non ha i 90 minuti».
 
Cragno e Barella. «Sono tutti e due fortissimi. Io non penso al prossimo anno e alla partita contro il Cagliari. Sono due giocatori in gamba e avranno un futuro roseo anche in Nazionale». 
 
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