Roma, la ricetta di Di Francesco:
«Va trovato il fuoco dentro»

Roma, la ricetta di Di Francesco: «Va trovato il fuoco dentro»
di Gianluca Lengua
Sabato 22 Settembre 2018, 13:44 - Ultimo agg. 21:04
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Nel match contro il Bologna la Roma avrà tanto da perdere e poco da guadagnare. Dopo i risultati conseguiti nelle prime cinque gare della stagione, tecnico e squadra sono sotto pressione: «Siamo lontani parenti della squadra dell’anno scorso, ma c’è ancora tempo per tornare. Deve scattare il fuoco dentro che io ho e che i giocatori devono trovare il prima possibile», ha detto Di Francesco alla vigilia della partita al Dall’Ara. Ecco la conferenza stampa integrale.  
 
Il Bologna. «Tocco ferro se loro ancora non hanno segnato un gol. Sarà una partita prestigiosa anche se non hanno ottenuto tanto. Hanno tenuto testa all’Inter, noi cercheremo la vittoria sapendo che quando giochi contro squadre che lottano per la salvezza è sempre una partita dura da affrontare e con una mentalità determinante»
 
Pastore. «È disponibile, ma il fatto che possa giocare devo ancora deciderlo». 
 
L’inizio di campionato. «Siamo lontani parenti della squadra dell’anno scorso, ma c’è ancora tempo per tornare. Deve scattare il fuoco dentro che io ho e che i giocatori devono trovare il prima possibile. Io sono al capo di tutto e devo farglielo tirare fuori a partire da domenica. La gente vuole questo: determinazione e cattiveria e sono cose che non possiamo non avere per scendere in campo». 
 
Kluivert. «Quando hai tanti giocatori non ne puoi portare 42 in panchina. Qualcuno deve andare in tribuna. Poteva anche essere un segnale per lui, ma Kluivert giocherà titolare domani, è la dimostrazione che chi va in tribuna può anche giocare la partita successiva. Abbiamo bisogno di tutti, dobbiamo dare forza a tutta la squadra e Kluivert sarà titolare».
 
Luca Pellegrini. «Lui ha grande qualità, ma sarebbe un debuttante nella Roma e devo fare le valutazioni con attenzione e calma. Giocare qui non è come giocare altrove. Kolarov sicuramente riposerà, ma non vi dico quando. Ha bisogno di riposare».
 
Zaniolo. «A Madrid non ha giocato solo per dare un segnale, lui ha anche delle qualità. Non era facile con il Real, quando fai così o passi per coraggioso o per… Ma è l’ultimo dei miei pensieri, quello che faccio lo faccio per il bene della Roma. Porterò con onore sempre la maglia della Roma, fino alla fine. È un messaggio che mando a chi critica per distruggere. Non accetto chi offende, ma accetto l’ironia e le vignette. Sono arrabbiato nel modo giusto, è una rabbia che voglio trasmettere in senso positivo. Dobbiamo voler dimostrare di non essere quelli di inizio stagione».
 
L’aspetto mentale. «Si può allenare la testa, ma anche la vostra non solo quella degli altri. Quando c’è la disponibilità a capire certe cose è possibile allenarla, ma si possono mandare anche messaggi sbagliati. Non c’è la verità assoluta, ma entrare nella testa dei calciatori è fondamentale e devo essere molto bravo in questo. Se fino adesso non ce l’ho fatta dovrò riuscirci ora». 
 
Olsen. «Con il Chievo non è stato molto impegnato, lo abbiamo impegnato più noi che gli altri. Lui è il classico ragazzo che ha tanta disponibilità e che vuole dimostrare che i pregiudizi non erano giusti. Mi auguro che la partita contro il Real gli dia coraggio di continuare nonostante non conosca la lingua e la Serie A». 
 
La condizione fisica. «Andare a cercare i problemi non serve, ognuno di noi ne tira fuori uno. Io voglio trovare le soluzioni. Sapete della riunione che ho fatto con i giocatori, hanno però sbagliato i nomi. Siccome vengono a sapere delle cose...io parlo comunque con tutti, poi parlo un po’ di più con qualcuno. Se faccio uno scatto e parto un attimo dopo, lo scatto l’ho fatto. Cosa cambia? La testa, noi pensiamo che una situazione in campo possa risolverla un compagno e agli occhi di tutti può sembrare che la squadra non corre o corre male. Però è sempre quello il discorso, se uno ascolta capisce altrimenti no. Io posso dimostrarlo solo sul campo e portando a casa punti in più». 
 
Il problema dei senatori. «Tutti dobbiamo ritrovare una certa condizione generale, non solo i più grandi. Mi aspetto di più da tutti, lo scorso anno abbiamo dimostrato una grande compattezza di squadra che oggi sembra essere venuta un po’ meno. Ed è legittimo questo, ecco perché ho parlato di fuoco dentro. Non si può prescindere dal fatto di lavorare insieme e noi dobbiamo tornare a farlo con più continuità».
 
Il Bologna. «Ha giocato 3-5-2, poi col 4-3-3 in svantaggio. È una squadra compatta in difesa, ma dobbiamo essere bravi a non avere fretta. Bisogna dimostrare di essere una squadra forte, in trasferta abbiamo dimostrato di fare bene». 
 
L’idea di calcio. «I ragazzi hanno dimostrato che la mia idea di calcio ha portato a ottimi risultati. Qui poi viene fuori di tutto, sono convinto che i ragazzi credono in quello che stanno facendo. Nzonzi non può fare la mezzala a tutto campo, doveva farlo con caratteristiche diverse. Non ha sortito gli effetti sperati, poi abbiamo trovato di fronte il Real  che ha fatto vedere di avere qualcosa in più. Anche io volevo qualcosa in più dai miei, ma non si può legare il discorso tattico solo a determinate situazioni di gioco. Dobbiamo ritrovare la determinazione, altrimenti facciamo fatica con tutti».
 
Schick. «Abbiamo bisogno di tutti, Patrik poteva fare meglio come altri giocatori. Nei momenti brutti i ragazzi vanno sostenuti e adesso c’è bisogno di sostenerli. Anche lui deve dare molto di più quando scende in campo. Abbiamo bisogno su Schick perché non si può far leva per tutto il campionato e la Coppa su Edin Dzeko».

 

 
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