La strana notte di Dzeko: prima lo odi e poi lo ami

La strana notte di Dzeko: prima lo odi e poi lo ami
di Alessandro Angeloni
Domenica 12 Maggio 2019, 22:54
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Per circa ottanta minuti - un tifoso medio - vorrebbe inveire, prenderlo a morsi, sperare che se ne vada prima possibile. 1) Perché appare svogliato, non attacca mai la porta, sbaglia pure qualche giocata semplice. 2) Perché pensi che a fine stagione possa andare via da Roma, portandosi appresso quell’eleganza, quella raffinatezza nei movimenti, quel suo modo timido di essere di un’altra categoria. Poi esistono quei dieci minuti in cui la Roma, seppur contro una Juve non con il coltello tra i denti, diventa regina e riscopre il suo re, Edin Dzeko. Ovvero, quello che magari in tanti avrebbero voluto prendere a morsi. Il bosniaco tocca due palloni. Con il primo manda in porta Florenzi, bravissimo poi a scucchiaiare su Szczesny. Con il secondo sdraia definitivamente la Juventus: rete del due a zero, stavolta con assist di Under, che tanto gli è mancato da gennaio fino ad oggi. All’Olimpico Edin non segnava dalla gara contro l'Udinese, e ora sono ora 9 i suoi gol in campionato, 14 in totale in questa stagione, la stessa stagione che per tanti è stata la peggiore da quando è qui. Se va via, lo farà (dato da aggiornare con le prossime due partite) con 62 gol in 135 gare in Serie A. E magari lo rimpiangeremo, ricordando quella notte contro la Juve, in cui lo volevamo prendere a morsi e magari sperare che se ne andasse il prima possibile.

 
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