La Roma alla campagna "No Bulli", Florenzi: «La squadra può salvarti la vita»

La Roma alla campagna "No Bulli", Florenzi: «La squadra può salvarti la vita»
di Gianluca Lengua
Martedì 12 Marzo 2019, 12:10 - Ultimo agg. 12:53
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Questa mattina si è svolta presso presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio la presentazione ufficiale della campagna ‘NO BULLI’ con i testimonial Daniel Ciofani, Alessandro Florenzi e Ciro Immobile. “No Bulli” è la campagna di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, promossa dal Vice Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, insieme al Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Lazio, Jacopo Marzetti, e alle società di calcio professionistiche di Roma e del Lazio. Sono intervenuti il presidente della Lazio, Claudio Lotito, il Vice Presidente della Roma, Mauro Baldissoni, e i responsabili del settore giovanile, Mauro Bianchessi e Massimo Tarantino; il presidente dell’Accademia Frosinone Calcio, Luigi Lunghi e il direttore Rapporti istituzionali Frosinone Calcio, Salvatore Gualtieri.

Il vicepresidente della Roma Baldissoni ha parlato al pubblico presente in sala: «Come Roma abbiamo l’obbligo di passare determinati messaggi. Il calcio in questo senso è un veicolo incredibile, attraverso Roma Cares abbiamo un programma che da anni ci porta nelle squadre della Capitale dove i calciatori sono a turno coinvolti e al centro dei messaggi che portiamo c’è spesso il bullismo. Lo sport è un mezzo per far notare come i valori siano l’opposto di quello che andiamo a contrastare. Bullismo significa vigliaccheria. Il gruppo che se la prende contro uno è chiaramente una manifestazione di vigliaccheria ed è il contrario di quello che succede in una squadra. La forza di una squadra sta nell’aiutare un compagno in difficoltà. Solo così si crea una società più forte. È importante che ci siano anche le ragazze e che siano coinvolte anche loro. Purtroppo il bullismo è una prerogativa del mondo maschile. I ragazzi devono imparare molto dalle donne. Le ringrazio nonostante non abbiano voluto parlare, perché meno abituate a queste situazioni».

Alessandro Florenzi ha poi ricordato il periodo in cui è stato infortunato e di come la squadra lo abbia supportato durante il recupero: «Tutti i bambini devono sapere che prima di tutto il calcio è un gioco. Devono pensare che sia un gioco e non un futuro per mantenere loro e le famiglie. Siamo fortunati a fare questo mestiere. Porto un esempio per me veramente importante perché la mia squadra è come una scuola. Sono caduto due volte nella mia vita e nella mia carriera, se vicino non avessi avuto dei compagni che mi avessero tirato su anche con una pacca o battuta sarebbe stato difficile, li ringrazio ogni giorno. Anche quando ho avuto la ricaduta al ginocchio. Un gruppo può salvarti la vita. Nella nostra palestra abbiamo una frase ‘non c’è branco senza lupo e non c’è lupo senza branco’. Bisogna sempre tendere una mano. Ringrazio tutti i presenti perché è una bellissima iniziativa».
 
 
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