E la pressione, l'attesa quanto incide sullo stato d'animo? «Per ora sto bene - risponde Matuidi - e spero continui così.
Giocare la finale di una Coppa del Mondo è il sogno di un bambino che diventa realtà oggi. Siamo vicini a questa coppa ma prima ci sono 90 o anche 120 minuti da giocare ancora. Dovremo dare tutto. È la partita della nostra vita. Tutti abbiamo sognato di giocare partite del genere e sta a noi fare ogni sforzo per realizzare questo sogno». Anche la finale europea persa in casa nel 2016 contro il Portogallo non inciderà, assicura il centrocampista. «Non abbiamo lo stesso gruppo. Questo è più giovane, anche se quell'esperienza ci è servita. Forse, allora, dopo aver vinto la semifinale contro la Germania eravamo un pò troppo euforici. Ne faremo esperienza, pur sapendo che la Croazia vorrà vincere tanto quanto noi. Noi rispetto a due anni fa abbiamo più esperienza e cercheremo di metterla a frutto. Anche i più giovani sono molto maturi e sanno come affrontare la sfida. La pressione deve esserci, ma positiva, non deve essere un ostacolo. Finora ci ha permesso di fare cose molto buone e dovremo affrontare la finale con lo stesso spirito».