La Samp vola con Quagliarella,
ma la Spal contesta arbitro e Var

Quagliarella
Quagliarella
di ​Vanni Zagnoli
Domenica 3 Marzo 2019, 17:13 - Ultimo agg. 17:39
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Lo scorso maggio, la Spal si era salvata battendo la Sampdoria, ma all’epoca i blucerchiati erano fuori dall’Europa league, oggi guerreggiano con Atalanta e Torino, con la Fiorentina e persino la Lazio, per gli ultimi due posti. 

In genere fra chi lotta per la salvezza e chi si batte per le coppe prevale chi ha maggiori motivazioni, ovvero le disperate, non è stato il caso di Ferrara, con i due gol blucerchiati negli 11’ iniziali, doppietta di Quagliarella più palo. A Parma, la squadra di Leonardo Semplici (uscito in settimana dall’ospedale, dopo la colica intestinale, e tornato in panchina in anticipo) aveva recuperato due gol da metà ripresa, contro i doriani crea tre occasioni prima dell’intervallo ma niente di clamoroso. 

La Spal è simpatica perchè molto italiana, con soli 4 stranieri in campo, al contrario di Giampaolo, che impiega appena 4 italiani, rispetto alla scorsa salvezza non è cresciuta come sperava. “Eppure - ci confessava la scorsa domenica il patron Simone Colombarini -, avremmo firmato per essere a +5 sul Bologna, a questo punto della stagione. L’obiettivo resta la salvezza”.

Nel tempo, sarebbe l’Europa, per il potenziale economico della Vetroresina, l’azienda di papà Francesco, 78 anni. C’è anche il primato regionale, in palio, il Sassuolo ci tiene e resta davanti al Parma, mentre la Spal precede appunto il capoluogo, grazie ai 4 punti conquistati nel doppio confronto.

Il gioco offensivo di Marco Giampaolo è sempre gradevole, la Sampdoria resta concentrata anche dopo il crosso del polacco Bereszynski per Quagliarella, il capocannoniere in mezza girata piega le mani al rientrante Viviano. La doppietta è su azione di Saponara per l’altro polacco, Linetty, cross e stacco perfetto. Il palo è da 30 metri, sinistro di controbalzo. I biancazzurri si fanno vivi con Valoti, Petagna (Audero devia) e con Fares, mentre Viviano oppone il corpo al sinistro di Fabio Quagliarella. In tribuna c’è Arrigo Sacchi, dalla vicina Fusignano, Ravenna, di sicuro non ama particolarmente il gioco di Semplici, troppo attendista. A tratti, sembra il Carpi di Castori, che peraltro sfiorò la salvezza, in A, ma con un budget certamente inferiore ai 30 e passa milioni spesi quest’anno dalla Spal, complessivamente. I tifosi continuano a incitare, il secondo anno in genere è il più complicato, per le matricole, e l’ultimo terzo di campionato sarà complicato. Schiattarella era più bravo in serie B e in avvio dello scorso campionato, Kurtic spesso si eclissa, Missiroli da regista puro incide meno, Floccari dall’inizio tradisce i 38 anni. Quagliarella ne ha appena due in meno eppure è insidioso anche nella ripresa. Dopo un’ora accorcia proprio Sergio Floccari, di testa su punizione di Kurtic, servono 4’ e mezzo per l’annullamento di Pasqua, che non sentiva il Var e comunica via radio, con difficoltà. Va a vedere perchè due blucerchiati cadono, ma soprattutto Petagna era in fuorigioco, attivo. Il centravanti emiliano lontano dalla porta perde efficacia, Valoti è timido, Fares non spinge sempre, a sinistra. La Samp si adatta, Sala a sinistra, Praet, Vieira, Linetty. Jankto abbassa il ritmo. Tutti a scuola da Giampaolo. Aspettando la cessione del presidente Ferrero al gruppo che vorrebbe Gianluca Vialli presidente.
Nel 5° di recupero, la punizione a giro di Jasmin (Gelsomino, come Repesa, allenatore di basket) Kurtic, ma è tardi. Non per l'espulsione diretta di Cionek, per fallo su Defrel al limite dell'area. "Vergogna, vergogna", urlano i ferraresi, ma è un caso che il Var abbia di nuovo penalizzato, al Mazza, la Spal. A Reggio l'aveva favorita.

 
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