Sarri: «Mai chiamato dalla Juventus
Voglio restare al Chelsea»

Sarri: «Mai chiamato dalla Juventus Voglio restare al Chelsea»
di Pino Taormina
Giovedì 23 Maggio 2019, 08:19 - Ultimo agg. 08:23
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La zarina Marina Granovskaia e il presidente Bruce Buck sono avvisati: «Se c'è qualcuno che non è contento di me o deve giudicare i miei 10 mesi al Chelsea solo per una partita, me lo dicano e io vado via subito. Ma dall'Italia, nessuno mi ha chiamato». Maurizio Sarri ha il muso lungo dei giorni che promettono battaglia. Quasi sfida, con le sue parole, Abramovich. Non proprio una saggia strategia, a dire il vero. Gli inglesi da tempo non sono più in delirio da sarrismo. Nella frenesia del momento l'unica cosa che mette davanti a tutto è quello «zero titoli». «Nessuno mi ha chiamato. Ma vi pare - dice - che uno come me che ha la possibilità di vincere per la prima volta qualcosa si mette a pensare a qualcosa d'altro rispetto alla finale di Baku?». Parole che non sgombrano i rumoers che arrivano da Torino dove Sarri è con Guardiola, Inzaghi, Pochettino, Conte e Mourinho in cima ai sogni di Andrea Agnelli.
 
«Io, veramente, vorrei cominciare a vincere». Ecco, dalla sue parola a Cobham, nel giorno in cui il centro sportivo del Chelsea si apre ai giornalisti, si capisce che la purezza della bellezza del suo gioco (che, in realtà, a Londra, non si è visto ancora come a Napoli) è pronta a essere messa in discussione pure di conquistare l'Europa Leagie. «Non ho avuto alcun contatto con altri club. Il mio futuro è mercoledì prossimo. Devo solo pensare questo, per il resto ho altri due anni di contratto con il Chelsea. Sono concentrato solo su questo, non posso sapere cosa succederà dopo». Difficile potergli dare torto. L'ex bancario può davvero mettere a segno il primo colpo della sua carriera. «Abbiamo disputato una buona stagione, caratterizzata anche da tante difficoltà. Abbiamo perso malamente 2 o 3 partite, ma abbiamo chiuso il campionato al terzo posto. Abbiamo l'opportunità di giocare la finale di Europa League. Vincendola, trasformeremmo una stagione molto buona in una stagione meravigliosa».
IL SILENZIO
Quello che fatica a mandar giù è il silenzio del Chelsea. Nel senso, che nessun dirigente gli è stato vicino quando ha perso 6-0 con il Manchester City (e mezza Inghilterra era certa del suo esonero), nessun bravo per il terzo posto in Champions che era l'obiettivo fissato a inizio stagione (e in base al quale sono anche scattati i bonus del contratto) e tutti assenti pure dopo la conquista della finale di Baku. Da qui le sue parole. «Bisogna vedersi, capire se ci sono cose di me che non vanno bene a loro. Io ho sempre fatto così in ogni società. Un confronto alla fine dell'anno è necessario. E non è vero che voglio tornare in Italia». Sarri vuole capire se dietro i continui mal di pancia di certi tabloid ci sia qualche suggeritore del club. «Personalmente sono felice di stare al Chelsea, ma voglio capire se anche la proprietà è soddisfatta di me. Se non lo fosse, vorrei andarmene immediatamente. Ma non penso di giocarmi tutto in questa finale: non sarebbe corretto. O si è soddisfatti del mio lavoro o non lo si è». Dice di no aver nessuna intenzione di tornare in Italia. Nel senso che non ne sente la mancanza. «Il mio calcio può essere proposto anche in Inghilterra. Io qui sto bene».
LA CORTE DELLA JUVENTUS
«Aspettiamo Baku, nella mia testa c'è solo Baku. Abbiamo vissuto un periodo difficile e lo abbiamo superato bene. In un campionato come la Premier, quando cadi è difficile rialzarsi, ma noi ce l'abbiamo fatta. Non so che cosa potessi ottenere di più. Si può migliorare, certo, ma ci vuole tempo». La Juventus non è mai pronunciata. Né Milan né Roma. Difficile che Sarri prima della finale di Baku si concentri su qualcosa di diverso dall'Arsenal. Nel frattempo, il casting Juve continua, con Sarri che sembra sempre nella rosa dei favoriti.
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