«Fu il Real a farmi firmare l'accordo»,
CR7 insiste: le accuse sono infondate

«Fu il Real a farmi firmare l'accordo», CR7 insiste: le accuse sono infondate
di Paola Del Vecchio
Giovedì 11 Ottobre 2018, 11:30 - Ultimo agg. 16:34
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MADRID - «Nego fermamente le accuse contro di me. Lo stupro è un reato abominevole che va contro tutto ciò che sono e in cui credo». Una dichiarazione di principi irrinunciabile per Cristiano Ronaldo, messa nero su bianco mentre firmava di malavoglia l'accordo stragiudiziale segreto per 375mila dollari, che avrebbe dovuto pagare il silenzio di Kathryn Mayorga, la modella statunitense, oggi maestra elementare, decisa a inchiodarlo 9 anni dopo sul banco degli imputati. Accadeva nel gennaio del 2010 ed erano passati sei mesi dalla notte di festeggiamenti del 13 giugno nella suite del Palms Place Resort di Las Vegas, in cui la giovane modella denunciò di essere stata sodomizzata da uno sportivo con la forza e contro la sua volontà. Ronaldo non intendeva sottoscrivere l'accordo, che implicava un'ammissione di responsabilità, avendo sempre sostenuto che il rapporto fu consensuale. Ma fu costretto a pagare la presunta vittima per le pressioni esercitate dal Real Madrid, preoccupato che le gravissime accuse potessero offuscare l'immagine dell'acquisto stellare. È questa, almeno, la versione e la strategia con la quale il fuoriclasse juventino intende smontare le accuse di stupro davanti alla polizia di Las Vegas, che ha già annunciato l'intenzione di «chiamarlo a testimoniare in persona o in videoconferenza», anche se senza fissare la data. L'anticipazione è venuta dal portoghese Correio de Manha, che cita fonti della difesa del calciatore, passata intanto dall'avvocato delle star di Hollywood David Chesnoff al penalista di Las Vegas, Peter Christiansen. Dopo il viaggio lampo a Lisbona per incontrare i legali, CR7 è rientrato ieri per l'allenamento a Torino, esibendo un'impossibile normalità.
 
«Uno dei principali argomenti che userà Ronaldo per giustificare la firma dell'accordo è che fu indotto a farlo dal Real Madrid», allarmato dalle ripercussioni sul club, scrive il quotidiano. E la preoccupazione nelle alte sfere di Chamartin andò in crescendo quando, durante le vacanze negli Stati Uniti, Ronaldo catalizzò l'attenzione dei media globali, e fu fotografato una notte con Paris Hilton, assicurano le fonti. Gli avvocati del Real Madrid e quelli del calciatore portoghese si riunirono più volte per definire la tattica da seguire e redigere l'atto stragiudiziale, poi riportato a galla da Der Spiegel, dopo le filtrazioni di Football Leaks. Il nuovo difensore dell'attaccante vuole dimostrare che il presunto stupro, ancora non provato, non ci fu. Tanto che la Mayorga e Ronaldo, «tornarono nella discoteca Rain e passarono varie ore assieme». Basterà scaricare la responsabilità sul club Blanco a smontare le accuse di Kathryn Mayorga che, animata dal movimento MeToo, ha deciso un mese fa di confessare il suo incontro con il calciatore e ha attributo il suo lungo silenzio alle pressioni a sua volta ricevute all'epoca dei fatti? I suoi legali contestano al 5 volte Pallone d'oro undici reati dallo stupro all'aggressione di persona vulnerabile, dalla cospirazione alla diffamazione, al tentativo di occultare il caso per i quali la polizia di Las Vegas ha riaperto il fascicolo d'inchiesta. «Cristiano Ronaldo ha 20 giorni di tempo dalla data di deposito della nostra denuncia per rispondere» ha ripetuto Leslie Stovall, avvocato della presunta vittima, che intanto avrebbe scovato altre tre testimonianze di giovani vittime dei presunti abusi del calciatore.
 

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