La Svizzera ribalta la Serbia con Xhaka e Shaqiri

La Svizzera ribalta la Serbia con Xhaka e Shaqiri
Venerdì 22 Giugno 2018, 17:55 - Ultimo agg. 23 Giugno, 09:50
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Harakiri sì, ma sopratutto Shaqiri. La Serbia si suicida nella sua supponenza, la Svizzera la supera al fotofinish con umiltà, costanza e – ironia del destino - un contropiede kosovaro a tutta gamba. Il gruppo E regala sempre più bel gioco e suspence. Il Brasile vince in extremis e ora, a parte il Costa Rica, in tre sembrano potersi contendere il resto del mondiale. Perché finisce 1 a 2 fra Serbia e Svizzera in serata. Formazione balcanica nettamente superiore in avvio, ma poi stanca e scricchiolante nella ripresa. Adesso per la nazionale di Krstajic, vincente all'esordio, la strada diventa tutta in salita contro la Selecao – a 4 punti - all'ultima partita. Per la Svizzera invece ecco la vetta, con il sogno russo che può diventare realtà contro il Costa Rica.

TESTA
Tutti aspettano il golden boy Milinkovic, invece nei Balcani segna sempre il cecchino Mitrovic. Decisivo per la quindicesima volta su quindici presenze (13 gol e due assist) per la Serbia. L'attaccante sgomita e sblocca la seconda gara con la Svizzera di testa, con uno stacco imperioso, dopo una manciata di minuti. Decisiva la splendida azione di Tadic, scatenato a destra, anche nel finale del primo tempo su una sponda del centravanti ombra Milinkovic: voleé di poco sopra la traversa, che per poco non piega le gambe agli uomini di Petkovic. Al 30' vicini comunque al pari con un inserimento di Dzemaili: ottima la parata di Stojkovic.

RINASCITA
Nella ripresa tuttavia esce tutta la personalità del leader Xhaka: siluro dalla distanza che non lascia scampo, anzi spiazza in controtempo Stojkovic. Un gol che riapre tutto il girone e ha pure un enorme valore simbolico contro la Serbia per il figlio di un attivista kosovaro scappato dopo sei anni di reclusione dall'ex Jugoslavia. Svizzera che rischia subito pure di passare in vantaggio con un'invenzione meravigliosa di Shaqiri che, con un improvviso tiro a giro da posizione defilata, prende l'incrocio dei pali. Nel finale Petkovic fa scatenare Embolo e i suoi ragazzi addirittura si prendono i tre punti con un altro centro kosovaro. Applausi al ct, lui di origini bosniache: sembra studiata la tattica dell'ex tecnico della Lazio di lasciar sfogare per 45' la Serbia, perché nel secondo tempo la sua Svizzera – sulla carta con meno talento – vola e sembra addirittura di un'altra categoria.
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