Allegri dopo i sorteggi Champions:
«Chi ha ambizione, non ha timore»

Allegri dopo i sorteggi Champions: «Chi ha ambizione, non ha timore»
di Alberto Mauro
Lunedì 17 Dicembre 2018, 12:41 - Ultimo agg. 13:41
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«Chi ha ambizione non ha timore» il tweet Max Allegri dopo il sorteggio degli ottavi di Champions. Dall’urna di Nyon si è materializzato il peggior avversario possibile, l’Atletico Madrid di Griezmann, sfida di andata nello stadio che ospiterà la finale di Champions League. «Come dice Allegri è importante arrivare alla fase ad eliminazione diretta, primi o secondi non fa differenza. Oggi abbiamo preso la seconda più forte ma non c'è nessun problema – le parole del vicepresidente Nedved -. La finale è ancora troppo lontana, negli ottavi di finale ti serve anche fortuna nei sorteggi, noi non l'abbiamo avuta ma abbiamo una squadra forte che può passare il turno ed è quello che proveremo a fare. Un derby per Ronaldo (22 reti all’Atletico in carriera)? Cristiano è l'uomo della Champions League, lo ha sempre dimostrato, ha fatto un sacco di gol ma non ci affideremo solo a lui, la squadra è forte e possiamo passare il turno. L'Atletico è molto equilibrato, molto difficile da affrontare, ha una difesa forte, è una squadra che gioca bassa, e sa dare fastidio con Griezmann, prevedo due sfide difficili, pochi gol e tanto equilibrio». 

Il Napoli ha tenuto il passo con il gol di Milik nel finale, ma la Juve in campionato sembra inarrestabile. «Credo che il nostro campionato sia allenante e anche tanto. Non ci piace perdere, avevamo prestabilito di passare il turno da primi, lo abbiamo fatto, non vedo quali critiche possiamo fare a squadra e allenatore. Abbiamo raggiunto gli obiettivi, perdere contro squadre forti può sempre capitare come contro il Manchester. Marotta e la juventinità? Non era una battuta ma un'affermazione. La Juve c'è stata prima di Marotta e ci sarà dopo, c'è stata prima di Nedved e ci sarà dopo. E’ una conferma. Ci sono due tipi di dirigenti e professionisti: alcuni possono andare in tutte le squadre, altri non andrebbero mai in squadre concorrenti».
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