Spalletti fermo per troppa esultanza:
«Ma è un precedente pericoloso»

Spalletti fermo per troppa esultanza: «Ma è un precedente pericoloso»
di Salvatore Riggio
Lunedì 24 Settembre 2018, 18:39 - Ultimo agg. 20:42
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L’Inter ci ha preso gusto e dopo aver battuto Tottenham e Sampdoria con due gol in pieno recupero (Vecino in Champions, Brozovic in campionato), stasera proverà a battere la Fiorentina. Dovrà farlo senza Luciano Spalletti in panchina perché è arrivata la squalifica per una giornata per «per avere assunto, al 49’ del secondo tempo, immediatamente dopo la realizzazione del gol, un atteggiamento polemico nei confronti del Quarto Ufficiale uscendo dall’area tecnica», come recita il comunicato del giudice sportivo. Il club nerazzurro ha deciso di fare ricorso e lo stesso tecnico di Certaldo non ha voluto commentare la squalifica limitandosi a dire di «essere dispiaciuto» e temendo che si possa «creare un precedente difficile da gestire in futuro». Al di là di chi andrà in panchina o meno, resta il valore dell’anticipo di stasera. I nerazzurri non hanno appunto nessuna intenzione di fermarsi, consapevoli di avere davanti una grande squadra come la Fiorentina: «L’essenziale è arrivare a un rendimento pari al blasone e alla qualità che abbiamo e ora ci siamo vicini. Sappiamo di aver perso dei punti e di aver poi vinto due partite nelle quali abbiamo fatto passi in avanti notevoli per continuità e carattere, nell’andare a prenderci il risultato. Ma non bisogna accontentarsi. Dobbiamo ancora mettere a posto la classifica, per cui bisogna andare forte sui nostri obiettivi perché stiamo bene e abbiamo necessità di portare a casa altri punti», ha detto il tecnico nerazzurro. 

ORGOGLIO 
Da parte sua, la Fiorentina si presenta a San Siro con 10 punti, 3 in più dei nerazzurri. «Loro sono sempre dentro alla partita», ha spiegato Stefano Pioli, per poi aggiungere: «L’Inter è una squadra costruita per vincere e piena di campioni, oltre che allenata benissimo. Pensiamo però di poter fare una gara seria. E daremo tutto come sempre». Su Spalletti: «Ci stimiamo. In cosa ci assomigliamo? La pelata, mentre lui è molto più abbronzato di me. A parte gli scherzi lui è molto comunicativo e bravissimo anche nelle battute, si vede che è toscano. Oltre a essere un grande allenatore». 
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