Inter-Psv, Spalletti difende Icardi:
«A Madrid? Non vedo problemi»

Inter-Psv, Spalletti difende Icardi: «A Madrid? Non vedo problemi»
di Salvatore Riggio
Lunedì 10 Dicembre 2018, 15:18 - Ultimo agg. 18:46
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L'Inter non può fallire con il Psv. C'è anche da dimenticare la sconfitta contro la Juventus: «Abbiamo le stesse certezze di un mese fa», ha spiegato Luciano Spalletti.

Certezze. «Per quanto mi riguarda alcune le abbiamo mantenute. A volte non riusciamo a mantenere l'attenzione per tutta la partita e in quei frangenti l'avversario prende vantaggio. Eccetto la gara con l'Atalanta in cui c'è stato un abbassamento generale, io non riscontro tutti questi problemi. In generale, secondo me la squadra sta bene. Ha tutte le cose per poter vincere le partite e piacere ai nostri tifosi».

Cattiveria. «Se manca? Contro il Tottenham avevamo di fronte una squadra che l'anno scorso è arrivata ai quarti di Champions, l'altra, la Juventus, vince da dieci anni. Sono due squadre top. La differenza con la Juve la vedo di più nelle vittorie mancate contro Parma o Atalanta, contro cui bisogna mantenere un livello di attenzione».

Icardi. «C'era a Madrid la delegazione della Juventus e dei dirigenti dell'Inter. Non vedo il problema. Questa è una cosa che si gestisce nel pensiero e il regolamento o la possibilità di avere un'autorizzazione. Comunque, è come andare a cena da un'altra parte».

Barcellona. «Penso che il Barcellona si stia offendendo perché stiamo mettendo in dubbio la loro etica professionale. Loro hanno quel seguito perché hanno mandato un segnale a tutto il mondo sempre. Da anni. Al Barcellona lavora solo gente seria. L’unico errore che potremmo fare è creare attenzione sul Barcellona. Noi dobbiamo vincere la nostra partita. Lì ci sono professionisti veri».

Atteggiamento. «Noi dobbiamo vincere contro una squadra che è in terza fascia, noi siamo in quarta. Sono in una posizione più alta di noi. Bisogna giocare e vincere. Quando sento dire che non abbiamo vinto col Tottenham penso solo al fatto che loro sono in Champions da anni. Se siamo all’ultima partita a lottare per la qualificazione la realtà è questa. Chi vuol fare il rompiscatole rompe le scatole, ci sono professionisti anche in questo. Ma se al momento del sorteggio, ci avessero detto che ci saremmo giocati la qualificazione in casa col Psv e il Tottenham impegnato a Barcellona cosa avremmo detto? Abbiamo visto che il girone era durissimo».

Perisic. «Ivan serve perché ha questa corsa per cui non sei in inferiorità numerica quando vuoi fare la partita nella metà campo avversaria. Quando ti vengono a pressare e la lanci agli attaccanti, lui è uno dei più forti nel fare da tramite e farti giocare la palla più pulita. Ci sono anche altri numeri, non si pensa solo a quanto assist ha fatto».

Senso di appartenenza. «In questa Inter l’unico certo ad avere una maglia da titolare sempre è il nostro pubblico. Noi non dobbiamo pensare di vivere un giorno da leoni e 37 da pecore. Ne dobbiamo passare 38 da leoni. Quella è la mentalità che serve per superare il gap con la Juventus perché nella partita diretta abbiamo fatto vedere che possiamo giocarci e anche vincere, anche se poi hanno vinto loro meritatamente».

Vecino e Nainggolan. «A Vecino abbiamo fatto fare un esame e probabilmente non sarà disponibile. Nainggolan ha fatto un altro esame a inizio settimana e ha bisogno di qualche giorno perché rischia di tornare indietro al suo problema».
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