Da Insigne e Pinamonti alle donne,
torniamo a sognare con lo stile Italia

Da Insigne e Pinamonti alle donne, torniamo a sognare con lo stile Italia
di Bruno Majorano
Martedì 11 Giugno 2019, 12:00
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L'Italia ha fatto come l'estate: si è fatta aspettare. Ma una volta arrivata, l'esplosione è stata fragorosa. Tutto nell'arco di pochi giorni. Anzi pochissimi. Prima l'Under 20 che ha conquistato la seconda semifinale consecutiva al Mondiale di categoria, poi la Nazionale maggiore che ha strapazzato la Grecia ipotecando già di fatto un tagliando per il prossimo Europeo 2020, e per finire la femminile che ha tenuti incollati alla tv oltre tre milioni di tifosi prima di esultare per il successo al fotofinish dell'esordio mondiale contro l'Australia.

E così, nell'arco di qualche giorno la voglia (e la fame) di azzurro è diventata contagiosa. Si è diffusa a macchia d'olio. Senza distinzioni di età e di genere. Forse non si era mai registrata una passione così trasversale per la Nazionale in ogni sua forma. «Questo è il calcio che noi amiamo, quello che dobbiamo rilanciare, quello che dobbiamo far riscoprire», ha detto con orgoglio il presidente Gabriele Gravina nella giornata di ieri. «Perché credo che il calcio così vissuto riveli tutte le sue splendide dimensioni. Queste ragazze sono state straordinarie e tantissimi italiani hanno avuto la possibilità di vivere delle emozioni che non ricordavamo da diverso tempo e quindi dobbiamo sicuramente elogiarle, dobbiamo capire quanto in questo momento sia importante valorizzare quanto di bello c'è intorno questo splendido gioco». Parole alle quali fanno eco quelle del ct Mancini alla vigilia della sfida di di qualificazione all'Europeo contro la Bosnia. «L'Italia ha avuto campioni in tutti i ruoli, era impossibile non trovare giocatori bravi».
 
A partire dall'Under 20, che prosegue nell'alveo già tracciato qualche settimana fa dall'Under 17, sconfitta solo in finale nell'Europeo di categoria. I ragazzi di Nicolato - diventato idolo di una nazione per il festeggiamento alla Leonida dopo la vittoria sul Mali - stanno acquistando consensi dopo essere partiti in sordina per una competizione (il mondiale Under 20) che non rientra neppure nelle date previste nel calendario Fifa e per tanto autorizza i club a negare i propri tesserati alla chiamata da parte della nazionale. Ma grazie alla forza delle idee e di un gruppo che si è fatto negli anni (l'estate scorsa l'U19 si era piagata solo in finale all'Europeo contro il Portogallo) e che pure è stato privato delle sue stelle come Zaniolo, Kean e Tonali, convocati da Mancini prima e da Di Biagio poi, per le qualificazioni all'Europeo 2020 e per giocarsi il torneo dell'Under 21. Ma questo è un dato che non può far riflettere in senso positivo.

L'ultima formazione schierata da Roberto Mancini contro la Grecia sabato sera vedeva in campo dal primo minuto 2 giocatori (Barella e Chiesa) che da mercoledì non andranno in vacanza come gli altri, ma si aggregheranno al resto del gruppo già a Bologna per preparare l'Europeo Under 21 che scatta domenica. Barella ha addirittura sbloccato la gara di Atene, e in panchina c'erano anche Lorenzo Pellegrini, Mancini, Kean e Zaniolo che con i due compagni prenderanno parte dell'Europeo italiano. Il segnale è chiaro: giovani sì, ma forti e sopratutto pronti per sfide di livello internazionale. E d'altra parte il mattatore e capocannoniere dell'Italia Under 20 - Pinamonti - staccherà a fine Mondiale per raggiungere anche lui i compagni dell'Under 21. Interscambio e collaborazione: questa la ricetta vincente del nuovo corso azzurro.

E poi ci sono le ragazze. Quella bellissima faccia di un'Italia che adesso ha imparato a gioire anche al femminile. Al Mondiale francese ci eravamo arrivati quasi da Cenerentola (seppur senza nemmeno una sconfitta in tutto il 2019), ma allo scoccare della mezzanotte la carrozza costruita dalla ct Milena Bertolini non è diventata zucca e le divise azzurre delle ragazze non sono tornate di stracci, anzi. Il tricolore lo hanno portato con fierezza. Il bacio alla maglia di Barbara Bonansea (doppietta domenica contro l'Australia) è lo spot di un evento e di un movimento, quello del calcio femminile che in Italia ha avuto un'impennata storica. Tutto di pari passo con il percorso maschile. Nel segno dell'azzurro, quella contagiosa esplosione di inizio estate.
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