Il Torino resiste in dieci uomini,
la Spal non va oltre il pari in casa

Il Torino resiste in dieci uomini, la Spal non va oltre il pari in casa
Domenica 3 Febbraio 2019, 12:08 - Ultimo agg. 18:09
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Zero e zero, fra squadre fisiche e arcigne, molto avvedute. A Ferrara la serie A mezzo secolo dopo è fenomeno di massa, con migliaia di persone in biancazzurro, bambini, donne. La salvezza all’ultima giornata di maggio, con lungo inseguimento, le ambizioni di Europa della famiglia Colombarini, ma anche i tre mesi senza successo, fra il colpo all’Olimpico con la Roma e il 2-3 di Parma, da 2-0.

Il Toro vuole l’Europa, ruba palla a Missiroli, inizialmente a disagio come regista arretrato, Belotti arma il destro da fuori, Viviano evidenzia la differenza con Gomis, insicuro, dalla scorsa stagione. Leonardo Semplici è mago della difesa, tutti dietro, a proteggere lo 0-0, per costringere Nkoulou a calciare da fuori. I ferraresi non ripartono, al Mazza faticano a imporre il gioco, somigliano al Parma, mago delle ripartenze, guidoliniano. Il ritmo è elevato, Zaza si fa chiudere proprio da Missiroli, la Spal ha l’umiltà della provinciale vecchia maniera, il Toro insegue il settimo posto, da un quarto di secolo è arrivato in Europa solo una volta, con il poi ct Ventura, con vittoria a Bilbao.

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Mazzarri ha una squadra muscolare, infilata peraltro in coppa Italia dalla Fiorentina, manca di genialità e rapidità, rispetto alla fascia europizzabile del campionato. Urbano Cairo è più illuminato da editore che da presidente, alla 13^ stagione granata è lontano dal tremendismo, nel 70ennale di Superga il popolo vorrebbe emozioni e continuità superiori. Concede un colpo di testa a Fares, deviato da Zaza. I contatti sono vigorosi, da partita chiave, con 4 ammonizioni in 40’. L’azzurro Manuel Lazzari si applica anche in difesa, Mancini l’ha provato come esterno a tutta fascia, nel 3-5-2 e anche nel 4-4-2, il vicentino è re degli assist, si impegna anche dietro, del resto era partito con i Colombarini dalla serie C2. Lukic chiude Missiroli, i gregari torinisti sono mazzariani, applicati e tosti, manca giusto quella verve per spaccare la partita. A 37 anni e mezzo, Emiliano Moretti è ancora affidabile, Conte lo portò in nazionale, argina Antenucci e compagni. 

Alla ripresa, Izzo avvicina il bersaglio in acrobazia, aveva matato l’Inter. Il Toro è ormai più convincente con le grandi (aveva messo in crisi il Milan, a San Siro, al di là dello 0-0), non ha ancora il miglior Ansaldi, ha alternative di quantità, basterebbero due grandi giocatori in più, per portare i granata in lotta per la Champions, anzichè per un’Europa league comunque contrastata. 

Nella Spal è tornato titolare, come in serie B, Kevin Bonifazi, che al Torino non aveva trovato spazio. E’ di Toffia, Roma, era fidanzato con Alice Sabatini, il volto di Eurosport, per il basket, miss Italia nel 2015. Gli estensi sono maestri nell’ostruzionismo, fanno passare il tempo, respirano. Per salvarsi, con 3 retrocessioni su 20 squadre, basta poco. Cominciarono vincendo a Bologna, anche con il Parma, hanno ripreso con 4 punti nei derby emiliani, cercano il pari da ogni gara, ogni tanto aumentano i giri del motore per vincere. Come nell’ultimo di gara, dopo la seconda ammonizione per Nkoulou, pressato da Paloschi, che peraltro aveva commesso fallo, prima della spinta da tergo del camerunense. Mazzarri passa alla retroguardia a 4, leva Zaza per Baselli, chiudendo con il 4-4-1. Proprio il centrocampista è chiuso da Murgia, altro neoentrato. L’ex Valdifiori si è perso, dopo Empoli, fra Napoli, il granata e la Spal è un regista troppo scolastico, è riserva di Missiroli, mentre Viviani è passato al Frosinone, nonostante la maestria sui piazzati. 

Allo stadio Mazza riammodernato, ha battuto solo l'Atalanta, un girone fa. In trasferta, il Toro ha sempre pareggiato, escluso due volte: ha perso solo una partita, solo la Juve è meno battibile.
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